Archivio | marzo, 2011

Il Pdl scambia il Comune per la Provincia

31 Mar

CONFUSIONE Il manifesto del Pdl che invita a votare Arena alla Provincia

 

REGGIO CALABRIA::: Non vorremmo essere nei panni di Peppe Raffa. Candidato ufficialmente (si è auto-presentato in una conferenza stampa) dai vertici nazionali (sul suo nome c’è il placet del duo Verdini-Lupi) del suo partito alla presidenza della Provincia, il sindaco di Reggio, ieri mattina si è svegliato trovando per la strade della sua città una sgradita sorpresa. I manifesti 6X3 che il partito reggino ha fatto affiggere sono impeccabili dal punto di vista grafico ma con uno slogan alquanto “singolare”: sotto al logo del Pdl c’è la scritta per Demetrio Arena e l’appello: «Per la Provincia fai vincere il governo del fare». Raffa all’inizio, avvertito dal suo staff dell’inconveniente, l’ha buttata sul ridere: «Non ci credo! Non è possibile». Poi, uscendo da casa, è arrivata l’amara scoperta.

Al momento, in riva allo Stretto, sono tre l’ipotesi avanzate su questa gag, tutta di marca pidiellina.

1) I pubblicitari del Pdl, commettendo un marchiano errore, hanno scritto Provincia al posto di Comune.

2) Il candidato alla Provincia è Demetrio Arena che pure qualche giorno addietro aveva inaugurato la sua segreteria di candidato sindaco.

3) I vertici locali del Pdl (Peppe Scopelliti e Luigi Fedele in testa) hanno (volutamente) dimenticato il nome del candidato alla Provincia, anche perchè non ancora ufficializzato.

Saremmo proprio curiosi di sapere cosa ne pensa il Cavaliere di tutto questo desolante spettacolo.

2. Chi “è avanti”, in realtà è indietro

31 Mar

RENDE::: La bruttezza, talvolta, è un manifesto. Prendete questo esemplare. L’impostazione old-fashioned (tutte maiuscole, “02 aprile”, “h. 16,30”, per non parlare degli slogan a base di scelte e concretezza, basta!!!) ci riconduce immediatamente, in una specie di “Ritorno al futuro”, a decenni fa. Ai primi esperimenti di offset. Con quel rosa carne dello sfondo – riduzione sbiadita del rosso de sinistra – che riporta tutto a una dimensione tra la sagra della mazzacorda e le svendite dell’outlet.

Fa tenerezza, però, lo slancio creativo che ha precipitato il compositore – chiamarlo grafico sarebbe un’offesa per la categoria – in un pericoloso cul de sac:  il claim giovanilista “essere avanti” è, in realtà, desueto da almeno una generazione (ricorda quei quarantenni èx paninari che chiamano “sfitinzia” la morosa del figlio), le tre torri simbolo della Città franate in una “è” con l’accento sono un’arditezza imperdonabile nella loro complessità (il risultato è sorprendente: la “E” di Emergency!!!); è infine difficilissimo, tantopiù per l’elettorato maturo di riferimento, cogliere quel calembour “Cavalcanti / Avanti” basandosi solo sulla differenza di colore nel cognome del candidato. Il quale troneggia in basso a sinistra – solo un caso? – in versione scontornata con lo sguardo di chi la sa lunga, senza sapere cosa gli stia accadendo intorno (nel senso di manifestino, non di città!).

1. Piantine anti-principiane

31 Mar

AmeriGO è lo slogan di Castiglione

“Qui c’è la destra pulita e il centrosinistra libero”. Qui ci sono le piantine e gli slogan à la page (uno per tutti AmeriGO, costruito sul nome del candidato a sindaco Castiglione). “Qui c’è il popolo”. Insomma, un po’ di popolo c’era, un centinaio di persone, per celebrare l’inaugurazione della sede elettorale della “Primavera di Rende”, unione che definire variegata è poco. Eppure monopolizza l’opposizione in consiglio comunale (ci sono sette consiglieri di minoranza su otto).

Le piantine della Primavera

Sono tutti molto diversi tra loro. Di certo:

1. Sono anti-principiani più di quanto Di Pietro sia anti-berlusconiano;

2. Si detestano cordialmente;

3. Hanno sparlato l’uno dell’altro almeno dieci volte nel recente passato (ma questo, in politica, è un peccato veniale);

4. Hanno cambiato un po’ di partiti, movimenti e schieramenti (il record è di Rosario Mirabelli, rimasto in “Autonomia e diritti” nel quarto d’ora successivo alle elezioni regionali, poi è passato all’Api), a parte Castiglione, che il Pdl lo ha abbandonato solo di recente, più o meno quando il Pdl ha abbandonato lui.

Fino a qui i punti fermi. Il resto è gossip elettorale. Riportiamo le frasi più significative raccolte in giro: “Non è vero che il Pdl farà la guerra al Pd, in realtà sono tutti d’accordo. Non credono veramente nella candidatura di Palazzo (Innocenzo, ndV)”. “La prova del disimpegno è il fatto che Ponzio (coordinatore cittadino del Pdl) non si candiderà, mentre suo fratello entrerà in una lista del centrosinistra”. “Dietro l’accordo trasversale ci sono i lavori della metropolitana”. Qualcuno ha detto che la paranoia ti salva la vita. Se è così, la politica a Rende non morirà mai.

Una Primavera con Kim

31 Mar

Primavera bruzia per Kim Rossi Stuart

E’ bello, è specializzato in interpretazioni criminali” e sarà a Cosenza per la “Primavera del cinema”. Vabbè, non la facciamo lunga: Kim Rossi Stuart sarà l’ospite (maschile) di punta dell’evento in programma tra il 6 e il 16 aprile a Cosenza. Il contratto con l’attore 42enne, passato da “Fantaghirò” a “Vallanzasca” attraverso “Romanzo Criminale”, è stato chiuso nelle ultime ore. Il festival cosentino porta a casa un altro nome importante, che va ad affiancarsi a quello di Laura Morante (ve lo abbiamo raccontati ieri, qui).

Sarà della festa anche Jasmine Trinca, trentenne attrice lanciata da Nanni Moretti dieci anni fa nella “Stanza del figlio” (fu scelta dopo 2.500 provini, dice Wikipedia). Sempre per la serie “giovani attori”, è stato scelto Andrea Bosca.

Per chiudere, due registi: Fausto Brizzi, uno specializzato in sequel (ha bissato sia “Notte prima degli esami” che “Maschi contro femmine”) e Massimiliano Bruno, che ha girato “Nessuno mi può giudicare” (la sua opera prima, ma da sceneggiatore ha collaborato con Brizzi nei suoi quattro successi al botteghino).

Titolisti senza fantasia alla Rubbettino?

31 Mar

Venerdì scorso le pagine delle lettere di Repubblica hanno ospitato la velenosa missiva di tale Vittorio Emiliani: il libro “Brandelli d’Italia” di Romano Bracalini edito da Rubbettino – vi si leggeva – ha lo stesso titolo di un volume di Antonio Cederna pubblicato nel 1991; di qui le critiche alla casa editrice di Soveria Mannelli, accusata di sciatteria e superficialità. Oggi, nella stessa posizione, ecco la lettera di risposta a firma Bracalini: “I titoli dei libri non sono proprietà degli autori, né vanno considerati un copyright esclusivo. (…) Nel 2006 – aggiunge Bracalini – è uscito un altro libro intitolato ‘Brandelli d’Italia’, editore Chimienti, che raccoglie interventi di Margherita Hack, Mario Nesi, Gianni Vattimo e altri “, ma questo “è sfuggito” a Emiliani il quale “crede di saperla lunga”. E’ il dibattito culturale più appassionante della Calabria 2011. Siamo messi male.

Se il veicolo è bisex

31 Mar

“Un’altro veicolo”: un apostrofo – pardon: un’apostrofo – di troppo nell’occhiello del titolo d’apertura a pagina 22 (edizione di Cosenza) del Quotidiano della Calabria. Il veicolo è maschietto ma in questo caso è bastato un segno a renderlo femminuccia. Segnalata nei paraggi anche un automobile, si presume.

Bruno ha smarrito la strada

31 Mar

INDECISO Franco Bruno

COSENZA::: Qualcuno avvisi Franco Bruno che a Cosenza tra poco più di un mese si vota. L’appello è (quasi) d’obbligo considerato che la sua formazione, la rutelliana Api, non ha deciso ancora dove andare. Mario Occhiuto o Franz Caruso? Escludiamo subito Enzo Paolini perché Bruno, nei colloqui con i suoi fedelissimi, sarebbe stato più che esplicito: «Con lui non andremo mai». Capitolo chiuso, insomma. Restano aperte allora due strade. La logica (ma in politica molto spesso non esiste) vorrebbe che Api sostenesse Occhiuto (uomo di punta dell’Udc) non fosse altro per il disegno terzopolista che Rutelli e Casini stanno portando avanti a livello nazionale. E indicazioni utili, in questo senso, arrivano pure da Reggio Calabria dove i rutelliani sosterranno (all’interno del Polo centrista) Pietro Fuda alla Provincia e Peppe Bova al Comune.

A Cosenza il discorso è un tantino diverso. Qui Bruno non vorrebbe proprio perdere il feeling di lunga durata che lo lega a Nicola Adamo. E il ras di “Azione Democratica” è uno degli sponsor principali di Caruso.

E’ probabile pure che Bruno attenda, prima di decidere, le determinazioni del Pd di Pier Luigi Bersani. Chissà che il leader dei democrat non decida di dare un’altra possibilità all’uscente Salvatore Perugini. Le possibilità, tuttavia, sono davvero poche. Certo, a Bruno, non dispiacerebbe ritrovare il suo vecchio amico Salvatore e con lui Mario Maiolo. Con loro due, il coordinatore calabrese di Api, mantiene relazioni politiche ed umane molto buone. D’altronde, anni di comune militanza nella filiera Dc-Ppi-Margherita, non si cancellano poi con un semplice colpo di spugna.

Osservatorio Tg3 Calabria

31 Mar

Immancabile notizia su Scopelliti, ma è impopolare (la Calabria accoglierà i profughi nordafricani) dunque il faccione del governatore ci viene risparmiato: perché? Forse per tutelarlo da eventuali improperi da casa. Del proprio elettorato.

La prova fotografica

31 Mar

 

Il manifesto elettorale di Giuseppe Mazzuca

COSENZA::: Dice che con la foto, la notizia funziona meglio. Ecco il manifesto elettorale che lancia Giuseppe Mazzuca verso il Consiglio comunale e accomuna Paolini al Pd. Peccato che i Democratici non abbiano ancora deciso se appoggiarlo. Pare che il 6X3 sia già stato segnalato a Roma per essere usato contro il buon Enzo e a favore di quella parte del Pd (curiosamente legata a Nicola Adamo, il consigliere regionale fuori dal Pd) che sostiene Caruso e vorrebbe la “cancellazione” di Paolini. Due schieramenti l’un contro l’altro armati, nella migliore tradizione tafazzista del centrosinistra. Un piatto condito da atteggiamenti del tipo “il partito è mio e, se non ci gioco io, non ci deve giocare nessun altro”. Occhiuto e il Pdl, ovviamente, ringraziano.

 

UPDATE Giuseppe Mazzuca, tra il 5 e il 6 aprile, ha modificato il layout dei suoi manifesti. Non si vede più il simbolo del Pd, coperto con un tassello circolare, bianco, che lascia solo intravedere il logo del partito democratico. Resta, dunque, il sostegno a Enzo Paolini, come il consigliere uscente ha spiegato in una intervista rilasciata al Quotidiano della Calabria.

Un candidato per il Pd? Non c’è fretta…

31 Mar

COSENZA::: Ufficialmente la decisione dovrebbe arrivare «entro la fine della settimana». Almeno a sentire le parole di Davide Zoggia, responsabile enti locali per il Partito democratico. Molto più probabilmente la decisione arriverà oggi o domani quando Pier Luigi Bersani metterà fine alla diatriba tutta cosentina sulla scelta del candidato a sindaco da sostenere. L’intervento del segretario nazionale si è reso necessario dopo il primo step di ieri quando a Roma hanno fatto capolino i vari Maiolo, Principe, Franchino, Laratta, Bruno Bossio e Perugini. Ad ascoltarli, oltre allo stesso Zoggia c’erano il capo della segreteria di Bersani, Maurizio Migliavacca e Gianni Dal Moro, braccio destro di Enrico Letta. Mancavano Mario Oliverio e Carletto Guccione. Il primo, pur essendo nella Capitale, ha preferito l’udienza con Papa Benedetto XVI al vertice di partito. Il secondo ha scelto di attendere le novità restando in riva al Crati. Che poi non sono arrivate. Di certo c’è che l’unità del centrosinistra a Cosenza sembra solo un’utopia. E anche Zoggia si mostra molto prudente: «Non so se sarà possibile raggiungere l’obiettivo dell’unità ma ci deve essere senz’altro quella più ampia possibile».

Per il momento si resta ai blocchi di partenza, insomma. Enzo Paolini (sulla cui candidatura sono state espresse riserve da un po’ tutti i rappresentanti calabresi) e Franz Caruso dovranno ancora attendere per capire se potranno contare, nella loro coalizione, sul simbolo del Pd. Alla fine, Bersani, potrebbe pure optare per una soluzione pilatesca, e non concedere il logo dei democrat a nessuno dei due contendenti. E che la soluzione al dilemma sia ancora lontana lo dimostra pure la telegrafica dichiarazione di Maiolo: «Abbiamo espresso in maniera netta il nostro punto di vista. Ovviamente il punto di vista finale è quello del segretario nazionale e noi rispetteremo le sue indicazioni».

La palla, dunque, passa a Bersani. Oggi il segretario affronterà pure il “caso-Reggio” dove, al momento, il centrosinistra appare spappolato ed è nato un blocco politico guidato da Sel che insieme a Idv, Pdci e Verdi ha deciso di candidare Gianni Nucera a presidente della Provincia e l’avvocato Aldo De Caridi a sindaco della città dello Stretto. Non è azzardato ipotizzare che il leader del Pd chiuda, simultaneamente, le questioni calabresi.