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Il divorzio tra Loiero e Bova si consumò sui doppi incarichi

18 Apr

EX PRESIDENTI Loiero e Bova

REGGIO CALABRIA::: Tutto ruota attorno a quell’emendamento, approvato in consiglio regionale su iniziativa di Nicola Adamo proprio a cavallo delle vacanze natalizie, e che prevede la possibilità di cumulare incarichi istituzionali. Così giusto per fare un esempio: uno può fare allo stesso tempo il consigliere regionale e il sindaco di una grossa città come Catanzaro. Roba da matti, insomma. Una schifezza. Che lancia un segnale a chi in questi anni ha chiesto un po’ di sobrietà al mondo invasivo della cattiva politica: «Ce ne fottiamo».

Ora vi starete domando cosa c’entra questo con Peppe Bova e Agazio Loiero. Eccolo spiegato: l’ex governatore era pronto con i suoi uomini di “Autonomia e Diritti” ad appoggiare a Reggio il candidato a sindaco del terzo polo. Con una raccomandazione, però. Che il candidato non fosse Bova. «Mi avevano detto – va dicendo Loiero a chi gli chiede conto – che il candidato sarebbe stato Enzo Amodeo (noto cardiologo degli Ospedali Riuniti di Reggio ndr) per cui ero d’accordo. Ma Bova è “nato” da un emendamento approvato in consiglio regionale approvato da tutto il centrodestra e da frage del centrosinistra. Tutto il Pd e Autonomia e diritti hanno votato contro. Questo è il prodotto di un compromesso, una cosa già vista e sulla quale non eravamo d’accordo».

In realtà va detto pure che i rapporti tra i due si erano già deteriorati da tempo. I più attenti ricorderanno la lunga stagione delle polemiche e dei veti incrociati che hanno accompagnato la fase di scelta del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali. Il “compromesso di Capo Suvero” (ovvero l’accordo per celebrare le primarie del Pd) non servì a molto perché arrivò molto tardi, quando ormai il centrodestra e Peppe Scopelliti erano in campagna elettorale già da mesi.

Da allora il quadro è completamente cambiato e ora ci ritroviamo nella curiosa condizione che i due litiganti sono fuori dal Pd e in queste elezioni saranno pure avversari.

Morabito riconfermato. E Canale spera…

2 Apr

REGGIO CALABRIA::: Manca solo l’ufficialità ma tutto fa pensare che Pino Morabito sarà ricandidato alla presidenza della Provincia. Al suo fianco ci saranno Pd, Prc, Psi e molto probabilmente il Pdci. Niente da fare, invece, per l’accordo con Idv e Sel che avevano posto un veto sul nome di Morabito. Veto rispedito al mittente dai vertici locali dei democrats. Da qui la scelta di dipietristi e vendoliani di presentare candidati autonomi dall’altro centrosinistra sia alla Provincia che al Comune.
L’altra novità di giornata riguarda pure la competizione conquistare palazzo San Giorgio. Si apre un nuovo spiraglio per Massimo Canale. La scelta romana di candidare a Cosenza l’uscente Salvatore Perugini ha ridato speranza al battagliero avvocato reggino di stretta osservanza comunista. Ora vi starete chiedendo quale sia il collegamento tra Perugini e Canale. Eccolo spiegato: a Largo del Nazareno l’aut l’aut  partito da Pier Luigi Bersani non lascia spazio a molte interpretazioni: “Il Pd sosterrà candidati che hanno dimostrato di lavorare per l’unità del centrosinistra e che, soprattutto, non hanno assunto comportamenti ambigui”. E a Reggio, Canale, ha dimostrato di lavorare per costruire una candidatura condivisa prima invocando le primarie di coalizione e poi cercando di trovare una mediazione ovvero lavorare per una coalizione ampia per non consegnare la città in mano a Demy Arena o Peppe Bova.
I bene informati parlano di una svolta ormai prossima. Il Pd, attraverso il suo commissario Mommo Demaria, avrebbe rotto gli indugi e scelto di sostenere Canale nella sua corsa a sindaco. Dello stesso avviso sarebbero Prc, Psi oltre a diversi movimenti civici che si richiamano ai cespugli del centrosinistra. Più defilata la posizione dei Comunisti Italiani. Un caso davvero strano, questo. Canale, che è stato per anni il capogruppo del Pdci in consiglio comunale, adesso non trova l’appoggio del partito che lui stesso ha contribuito a far crescere e radicare a queste latitudini. Tra i più riottosi verso la soluzione Canale viene segnalato il il ras locale del partito, Michelangelo Tripodi. Che forse mal digerisce la crescita del suo ex delfino. Come dire: la sindrome di Tafazzi non risparmia proprio nessuno.

A Reggio il Terzo Polo sceglie Peppe Bova

31 Mar

REGGIO CALABRIA:::  Alla fine di un lungo ed estenuante summit, il Terzo Polo ha deciso di candidare Peppe Bova alla carica di sindaco di Reggio Calabria. L’ex presidente del consiglio regionale sarà in corsa per la poltrona più prestigiosa di palazzo San Giorgio. Non si è trattato di una scelta facile. Sul nome di Bova si sono registrati alcuni veti, in particolare della componente di “Autonomia e Diritti” che si richiama alle posizioni di Agazio Loiero. I seguaci dell’ex governatore calabrese avrebbero visto bene in quel posto un outsider come Nino Zimbalatti o Enzo Amodeo piuttosto che un big (le ruggini tra i due ex alfieri del Pd calabrese sono rimaste intatte) del calibro di Bova. Entrambi sono fedelissimi di Peppe ed entrambi hanno deciso di fare un passo indietro per lasciare spazio al loro leader. Che in riva allo Stretto potrà contare sull’apporto di Democratici in movimento, Autonomia e Diritti, Api, Movimento per il Sud, il Polo di Centro di Pasquale Tripodi e i Riformisti di Giovanni Laganà. A questo nucleo vanno aggiunte diverse liste civiche e alcuni movimenti, come Mpa e alcune aree ambientaliste, che stanno ancora valutando se inserirsi in questo cartello elettorale.

Di certo c’è che questo schieramento ha l’ambizione di scardinare le due tradizionali coalizioni (il centrodestra e l´Udc puntano tutto su Demy Arena mentre il centrosinistra è ancora in mezzo al guado) e sperare di passare nel ballottaggio dove le carte potrebbero essere nuovamente rimescolate. Ballottaggio che i terzopolisti contano di poter raggiungere anche alla Provincia dove candidano l’ex senatore Pietro Fuda.