REGGIO CALABRIA::: Tutto ruota attorno a quell’emendamento, approvato in consiglio regionale su iniziativa di Nicola Adamo proprio a cavallo delle vacanze natalizie, e che prevede la possibilità di cumulare incarichi istituzionali. Così giusto per fare un esempio: uno può fare allo stesso tempo il consigliere regionale e il sindaco di una grossa città come Catanzaro. Roba da matti, insomma. Una schifezza. Che lancia un segnale a chi in questi anni ha chiesto un po’ di sobrietà al mondo invasivo della cattiva politica: «Ce ne fottiamo».
Ora vi starete domando cosa c’entra questo con Peppe Bova e Agazio Loiero. Eccolo spiegato: l’ex governatore era pronto con i suoi uomini di “Autonomia e Diritti” ad appoggiare a Reggio il candidato a sindaco del terzo polo. Con una raccomandazione, però. Che il candidato non fosse Bova. «Mi avevano detto – va dicendo Loiero a chi gli chiede conto – che il candidato sarebbe stato Enzo Amodeo (noto cardiologo degli Ospedali Riuniti di Reggio ndr) per cui ero d’accordo. Ma Bova è “nato” da un emendamento approvato in consiglio regionale approvato da tutto il centrodestra e da frage del centrosinistra. Tutto il Pd e Autonomia e diritti hanno votato contro. Questo è il prodotto di un compromesso, una cosa già vista e sulla quale non eravamo d’accordo».
In realtà va detto pure che i rapporti tra i due si erano già deteriorati da tempo. I più attenti ricorderanno la lunga stagione delle polemiche e dei veti incrociati che hanno accompagnato la fase di scelta del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali. Il “compromesso di Capo Suvero” (ovvero l’accordo per celebrare le primarie del Pd) non servì a molto perché arrivò molto tardi, quando ormai il centrodestra e Peppe Scopelliti erano in campagna elettorale già da mesi.
Da allora il quadro è completamente cambiato e ora ci ritroviamo nella curiosa condizione che i due litiganti sono fuori dal Pd e in queste elezioni saranno pure avversari.