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SMS La campagna elettorale in pillole

20 Apr

COSENZA::: Ancora Gigi Incarnato, scatenatissimo: “Certi giornalacci, finanziati con i soldi pubblici, ci attaccano da settimane. E’ una vergogna: non possiamo permettere che questa gente decida l’agenda elettorale “tirando” solo per la parte politica di riferimento. Ripeto: utilizzando soldi pubblici”. Sacrosanto diritto di critica, ma non ci sarebbe dispiaciuto anche un passaggio sui rimborsi elettorali ai partiti. Anche quelli sono soldi pubblici (e tanti). E non ci sembra siano sempre stati spesi nel modo migliore.

SMS La campagna elettorale in pillole

20 Apr

COSENZA::: Gigi Incarnato esplode sul palco del cinema Modernissimo: “Mi pento per quanti capelli ho in testa di aver sostenuto Agazio Loiero nella campagna elettorale del 2005. Loiero rappresenta il centrosinistra che si schiera per convenienza, riesce a fare tre cose diverse a Reggio, Catanzaro e Cosenza”. Un divorzio politico dopo cinque anni trascorsi fianco a fianco nella giunta regionale.

5. L’alleato di Salvatore: “Cinque anni di tragedie”. Panico? Macché, applausi!

20 Apr

COSENZA::: E’ il Perugini day e Gigi Incarnato non ha dubbi: “Cinque anni di amministrazione comunale sono stati una tragedia”. Panico in platea? Macché, ovazione. Per fortuna la frase non è finita: colpa del Consiglio, “che ha tenuto in ostaggio l’azione della giunta”. Gli assessori in sala sono salvi, un po’ meno i consiglieri (tra quelli che hanno assicurato un sostegno ondivago c’è, a esempio, Gianluca Greco, curiosamente ricandidato proprio nei Socialisti). Pazienza, è la politica. E ha bisogno di capri espiatori elettorali. Soprattutto, Perugini è d’accordo con Incarnato. Un lungo passaggio del suo intervento si potrebbe riassumere con un “occhio a chi votate, per favore. Potete stare tranquilli, questa volta non abbiamo imbarcato di tutto”. Vero. Le liste sono soltanto quattro, tutte politiche. Zero società civile, e nell’entourage del sindaco la cosa non dispiace troppo (“se la società civile è quella che cambia schieramento una volta al mese, allora no grazie”). Ci sono ancora Adamo e Ambrogio a tessere la tela politica della coalizione (non esattamente uno spot per il nuovo che avanza). C’è, soprattutto, il Pantheon di Salvatore Perugini. Le citazioni sono tre, perfettamente in linea con l’uomo. Il primo è Carlo Maria Martini, di professione cardinale (“essere moderati non vuol dire essere conservatori, si può essere riformisti eppure pacati”): un elogio della pacatezza, il suo, “recitato” nel giorno di sant’Ambrogio (non Franco) a Milano. Tra l’altro era il 7 dicembre, compleanno di Perugini. Secondo: Giorgio Napolitano sul dovere dell’umiltà. Elogio della pacatezza bis. Ci mancava solo Gandhi. Terza citazione per Giacomo Mancini: è una lettera di apprezzamento per Salvatore, risale al 2000 e contiene una frase contro una certa parte del foro di Cosenza nella quale molti hanno visto un riferimento a un altro candidato. E’ uno dei rari passaggi poco pacati del sindaco. Un altro è a metà tra monito e denuncia: “Sono sicuro che non succederà, ma se qualcuno dovesse provare a scambiare il vostro voto con qualcos’altro, non cedete, non svendetevi”. Criptico, ma non troppo. Perugini ha paura che il voto possa essere inquinato? Chissà, nel frattempo applausi. Molti nascono in galleria, dove il fratello Pietro dirige l’orchestra. “Suonano” due nipoti del sindaco uscente. Un bel quadretto (e, a onor del vero, gli applausi arrivano spesso, tranne che per la citazione della lettera di Mancini). Anche perché Pietro “torna a casa” dopo una parentesi nell’Udc. E non c’è niente di meglio di una famiglia che si riunisce.

3. Adamo: batterei Paolini, lo dice un sondaggio

28 Mar

 

Da un cruscotto, qualcuno ricorda a Paolini che non è ancora il candidato del Pd

 

COSENZA::: Fumano quasi tutti, nella sede della Federazione socialista. Fuma soprattutto Nicola Adamo. Ne ha di cose da pianificare. Deve escogitare una contromossa per non farsi trovare scoperto mercoledì prossimo, quando il Pd romano sceglierà se dare corso al progetto di candidare Enzo Paolini a sindaco di Cosenza. Fuma Luigi Incarnato, ex assessore regionale socialista, che vorrebbe lanciare Franz Caruso e inglobare nella corsa il movimento di Sergio Nucci, recordman di interrogazioni sull’operato della giunta Perugini nella consiliatura che sta per concludersi. Come? Proponendo (via Nicola Adamo) un ticket proprio con Caruso. A Nucci toccherebbe un posto da vicesindaco. Sergio non c’è, ma i suoi declinano: “Ce l’aveva già proposto Mario Occhiuto per il Pdl e gli abbiamo detto di no”. Non si farà, anche se il tavolo (c’erano anche Futuro e libertà, i Repubblicani e il Movimento per l’occupazione) si ricomporrà nelle prossime ore. Non si farà perché Nucci ha iniziato a lavorare da mesi, perché ha “venduto” la sua come una candidatura antipartitica, perché i manifesti sono già stampati e quindi amen. Non si farà, forse, perché la sua opposizione a Perugini era anche un’opposizione ad Adamo. Cosa succederà, allora? Di sicuro Nicola vuole tirare fuori un nome nelle prossime 24 ore, “perché se Paolini salterà, e potrebbe saltare dato che Bersani si è imbestialito per la convention di oggi al Citrigno, il partito potrebbe richiamarci all’ordine. E non sarebbe serio né auspicabile non avere un’alternativa pronta”. L’obiettivo del ras di Azione democratica è uno: “Prendere anche un voto in più del Pd ufficiale”. Poi avrà la forza per risedersi al tavolo democratico e dire la sua sul segretario regionale post-commissario. Potrebbe proporsi in prima persona o indicare un giovane, “perché io sono l’unico ad aver sempre promosso tutti: Talarico, Franchino, Guccione per esempio”. Per non parlare di Mario Oliverio, “che esiste politicamente grazie a me”. Fuma, Nicola Adamo. Fuma e ricorda e comunica: “A me non interessano le candidature contro. Se avessi voluto mi sarei opposto a Enzo Paolini e sono certo che lo avrei battuto. Lo so perché ho commissionato un sondaggio: io sono davanti. Mi è costato dodicimila euro”. E si capisce che fuma…