Tag Archives: oliverio

I due Pd divisi dal Campagnano. E su Mario cala il gelo

21 Apr

RENDE::: A volte basta attraversare un fiume perché il quadro politico sia completamente stravolto. A 24 ore di distanza dalla presentazione delle liste che sostengono Salvatore Perugini a Cosenza, con la vistosa assenza di parte del Pd, l’esordio dei Democratici e delle civiche rendesi rivede uno accanto all’altro Carlo Guccione e Mario Maiolo. I due, che a Cosenza si sono confrontati da postazioni opposte (Guccione aveva scelto Enzo Paolini, Maiolo aveva preso tempo, e ora sostiene Perugini insieme al partito “ufficiale”), erano seduti a una poltrona di distanza. Non c’era, invece, Mario Oliverio. Il presidente della Provincia, anche lui schierato con Paolini, ha mandato un messaggio al candidato a sindaco Vittorio Cavalcanti, nel quale si è detto dispiaciuto per la sua assenza. Per far vedere che ci teneva parecchio a esserci, già che c’era ha inviato (e piazzato in prima fila, tanto per evitare che passassero inosservati) anche due fedelissimi: Ernesto Magorno (capogruppo pd alla Provincia) e Franco Iacucci. Cavalcanti ha apprezzato e “raccontato” alla platea di candidati e affini le buone intenzioni di Mario. Ha anche fatto una pausa di qualche secondo dopo aver detto del messaggio del presidente. Sperava in un applauso, ma nel parterre rendese non si è mosso nemmeno un muscolo. Segno che il disgelo tra il cuore dei principiani e Oliverio è in corso, ma c’è ancora parecchia strada da fare.

SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

IN CAMPO Pilerio De Luca

COSENZA::: Pilerio De Luca sceglie Enzo Paolini nonostante le indicazioni del Pd romano di convergere su Salvatore Perugini. De Luca è un giovane cosentino ed è molto legato al vicepresidente della Provincia, Mimmo Bevacqua. Entrambi sono tra i fondatori della corrente interna ai democrats “zonadem” che si richiama alle posizioni nazionali di Dario Franceschini e della sua “areadem”. Sulla scelta di De Luca pare abbiano pesato i consigli dello stesso Bevacqua e di Franco Laratta rimasti fedeli alla linea politica tracciata da Mario Oliverio. Proprio quel Mario Oliverio che ha deciso di puntare tutto su Paolini.

Candidati a perdere. “Votami e farò opposizione”

16 Apr

COSENZA::: “Mi aiuti? Con 250 voti entro nell’opposizione”. La strana campagna elettorale di un aspirante consigliere del Ps (i Socialisti di Incarnato, quelli che appoggiano Perugini) la dice lunga sul morale delle truppe del sindaco uscente, e ti fa capire che spesso i sondaggi non servono. C’è chi spera di essere eletto ma sa già di dover militare tra i banchi della minoranza! Mezzogiorno di sabato, siamo al Municipio, termine ultimo per la presentazione. “Beh, sì, è vero… Quattro liste per Perugini sono un po’ pochine”, commenta un consigliere di maggioranza uscente. A pensarci bene, nel 2002 Salvatore aveva una lista che portava il suo nome, nove anni dopo – e dopo cinque anni di governo e gestione del potere – si deve accontentare di quelle del Pd, di Api, del Ps e del Pri (e i maligni raccontano del ruolo di Nicola Adamo nel reclutamento forsennato di nomi da inserire sotto le insegne di Socialisti e Repubblicani). “E’ anche vero che Perugini ha avuto poco tempo – la pensa così un esponente dell’Udc – e poi se hai Oliverio contro, a Cosenza non fai niente”.

A proposito, nessuna lista col logo di Azione democratica per Adamo (come immaginavano, e forse un po’ temevano gli uomini di Paolini): il grande tessitore ha preferito “spalmare” i suoi fedelissimi nelle 4 in campo a sostegno di Perugini. Ma di questo e molto altro scriveremo dopo, la giornata è ancora lunga …

La coordinatrice dei giovani pd sceglie Paolini. E il partito resta in silenzio

15 Apr

COSENZA::: Chissà, adesso, come la prenderanno Luigi Guglielmelli e Mario Valente. Il primo è il segretario regionale dei giovani del Pd, il secondo è il coordinatore provinciale dell’organizzazione. Tutti e due dovranno affrontare il caso di Emanuela Tucci. Lei, che oltre ad essere coordinatrice cittadina dei Giovani Democratici è anche il presidente dell’assemblea provinciale, ha deciso di candidarsi nella coalizione che sostiene l’aspirante sindaco Enzo Paolini. Eppure l’ordine impartito da Roma era stato perentorio: tutti i dirigenti del Pd a Cosenza dovranno sostenere e lavorare per la riconferma di Salvatore Perugini.

E invece, niente da fare. La Tucci farà campagna elettorale per Paolini e in contrapposizione a Perugini. E’ probabile che sulla decisione della dirigente politica dei democrat abbia pesato l’influenza di suo padre Franco. Che oltre ad essere un importante e stimato dirigente della Provincia (in passato ha ricoperto l’incarico di segretario cittadino dei Ds) di Cosenza, è anche molto vicino, politicamente parlando, a Mario Oliverio e Bruno Villella. Proprio quei due che più di tutti hanno spinto (senza poi riuscirci) affinché il Pd appoggiasse, ufficialmente, Paolini nella corsa alla poltrona più prestigiosa di palazzo dei Bruzi.

Caruso si dimette da candidato. Ma ci è rimasto malissimo

8 Apr

COSENZA::: Franz Caruso si è dimesso da candidato a sindaco. Ma ci è rimasto malissimo. La sua conferenza stampa di “addio” (“E’ la penultima che farò, perché parlerò anche dopo le elezioni”, forse per togliersi gli ultimi sassolini) è stata un auto-elogio della sua candidatura, “l’unica, vera espressione del territorio per il centrosinistra”. Perché Paolini è stato imposto da qualche “burocrate di paese” (leggasi Mario Oliverio), mentre Perugini è espressione dei tavoli romani.

REQUIEM PER UNA CANDIDATURA::: Le fasi che hanno portato alla rinuncia dell’avvocato cosentino sono così tante che è inutile contarle. Quel che importa è che all’inizio lo volevano Psi e Movimento per il lavoro. Poi anche l’Api e il Pli (ma parliamo della scorsa fine di primavera, praticamente preistoria). Poi lo volevano tutti, cioè “anche il Pd, l’Idv e i socialdemocratici”. E quando dice tutti, Caruso vuole dire essenzialmente il commissario dei Democratici, Musi. Ovvero colui che, attraverso i suoi referenti locali, “all’improvviso, ha fatto un repentino dietrofront, scegliendo Paolini, uno che brigava per essere il candidato ufficiale del Pdl”. Prima delusione. Ma, spiega Caruso, “noi abbiamo resistito alle decisioni dei burocrati che, dalla Provincia, volevano colonizzare la nostra città. Non ci siamo fermati, e solo la nostra fermezza ha permesso di rimettere in gioco la candidatura di Salvatore”. E’ una delle letture possibili. Un’altra è che nessuno, fin dalla scorsa primavera, volesse candidare il sindaco uscente.

SALVATORE, RICORDATI DEGLI AMICI::: Più esplicito il messaggio inviato a Perugini: “Mi sarei aspettato un ringraziamento pubblico – anche se ho apprezzato quello privato – più visibile, perché solo noi abbiamo ricordato al centrosinistra le regole e l’etica nella politica”.

NIENTE TICKET::: Altro messaggio a Perugini (e alla città in generale): “Non mi interessano i ticket. Non ho chiesto né accetterò posti da vicesindaco o da assessore. Non parteciperò alla prossima amministrazione comunale”. Peccato, sarebbe stato il ticket più elegante nella storia delle comunali (ieri Caruso era in impeccabile abito scuro e Church di ordinanza). Qualche assessore uscente nelle prime file tira un sospiro di sollievo. In caso di vittoria, la poltrona è salva.

I COMPAGNI CHE SBAGLIANO::: Ora che i dissidenti del Pd (tutti gli ex assessori della giunta Perugini che stavano con Caruso più gli iscritti democrat di Azione democratica, che fanno riferimento a Nicola Adamo, il quale è fuori dal Pd. E’ complicato, ma quando lo capiremo ve lo spiegheremo…) sono rientrati nel Pd ufficiale, Caruso ha buon gioco a chiedere un passo indietro a quella parte di Pd che sta con Paolini: “Tornate indietro, per sconfiggere questa destra populista e demagogica”. E’ il passaggio più politico della conferenza stampa. Il cerino, adesso, è rimasto in mano a Oliverio e Guccione. Per il partito, i dissidenti sono loro.

GRAZIE ERNESTO::: Sottolineatura in neretto per un altro passaggio. Franz Caruso ci ha tenuto a ringraziare “Ernesto d’Ippolito, che coordinava lo staff  che stava lavorando al programma. Un programma bellissimo”. Che fine farà questo? Lo passeranno, in parte a Perugini? Boh.

GAROFANI E MALUMORI::: Come per ogni scelta che si rispetti, nessuno tra i Socialisti aveva pensato a consultare la base. Che, notoriamente, deve solo smazzarsi per “fare voti” con il porta a porta. Qualcuno se l’è presa, ma soltanto un po’. In fondo, ormai sono tutti abituati a essere convocati solo nelle riunioni in cui non si decide nulla. E’ la politica, bellezza.

Il Pd ha scelto Perugini. E adesso?

2 Apr

Il Pd si tiene Perugini. Come la mettiamo con Enzo e Franz?

COSENZA::: E ora che il Pd ha scelto di ricandidare Salvatore Perugini, come la mettiamo? Come la mettiamo con tutta (o quasi) la sua vecchia giunta che – sposando le scelte di Nicola Adamo – sostiene Franz Caruso? Come la mettiamo con quell’altro pezzo del Pd che ha virato su Enzo Paolini? Come la mettiamo con un’area politica che ha tre, dicasi tre candidati, a meno che non ne spunti qualcun altro?

La mettiamo malissimo. Perché, se la scelta dei vertici romani del Pd ha una giustificazione ragionevole (“Perugini ha governato bene”. Possibile che nessuno dei suoi colleghi locali di partito la pensi così?), sarà difficile far capire agli elettori una serie di cose. Visto che gli elenchi vanno di moda, eccone uno breve:

1. Perché nessuno ha pensato di consultare Bersani e Zoggia prima della fuga in avanti su Enzo Paolini (nella foto)?

2. Perché anche Adamo&co hanno “scaricato” Salvatore puntando su Caruso prima del viaggio romano del sindaco?

3. Perché a Cosenza si dà sempre l’impressione che si debba trattare il Pd come se fosse il giocattolo di qualcuno e non un partito di massa (come usava dire una volta)?

4. E poi da Roma dovrebbero spiegarci cosa significa che “Perugini ha bene governato, è un uomo delle istituzioni” – certo, il fatto che sia buono non significa che sia un buon sindaco – e Davide Zoggia nella sua nota avrebbe dovuto spiegarci anche come la mettiamo adesso con Nicola Adamo, che si presenta come un epurato dal Partito democratico e invece vede le sue scelte avallate a Roma dal gotha del Pd.

5. Che si fa adesso?

Intanto si parte da un dato (sarà interessante vedere come la racconteranno domani i commentatori più “schierati”): hanno perso tutti. Hanno perso Mario Oliverio e Carlo Guccione, presenti e schierati alla presentazione ufficiale di Enzo Paolini. Ha perso Nicola Adamo, quando, mettendo sul tavolo il nome d Caruso, ha “scaricato” di fatto Perugini.

In questo quadro balcanizzato, il sindaco uscente parte con un vantaggio: ha dalla sua il simbolo e il sostegno del partito. Potrebbe essere un atipico candidato di superamento, visto che era il primo a cui si sarebbe potuto pensare.

Ah, e poi: qualcuno dica a Mazzuca che deve rifare i manifesti.

Osservatorio Tg3 Calabria

30 Mar

OMISSIONI::: Dal lancio dello speaker in studio viene omessa la polemica sull’ospedale cosentino nel blocco sanità (il pd Principe ha parlato di “Cosenza marginalizzata”), tutto sbilanciato sui provvedimenti della maggioranza alla Regione. Riferimento alla minoranza solo in coda al pezzo.

GUARESCHI STYLE::: Addirittura un servizio con tanto di doppia intervista a Mario Oliverio, presidente post-comunista della Provincia di Cosenza, e all’arcivescovo Nunnari in trasferta per promuovere la Calabria sacra. Gradirà l’entourage di Paolini – candidato sindaco sponsorizzato proprio da Oliverio – che sull’appoggio della Chiesa si gioca una delle partite più decisive con Mario Occhiuto, candidato del centrodestra con ottime entrature nel clero cittadino.

LA VERA NOTIZIA::: Per una volta il Tg3 arriva puntuale su una notizia. Ma la buca! Ieri premio a Cammariere al Centro Jazz Calabria, già oggi il servizio; dove non si parla, però, dell’occasione da cui è scaturita la visita del pianista crotonese: la riapertura del Cjc, distrutto l’anno scorso da un incendio che ne ha compromesso il favoloso archivio di testi e materiale audio.

 

L’Opa di Franz e Nicola sul Pd

29 Mar

COSENZA::: L’orgoglio socialista ma non solo. Franz Caruso centellina le parole con passo felpato e con la sicurezza di poter affermare di essere «l’unico candidato a sindaco del centrosinistra qui a Cosenza». La “prima”  da aspirante primo cittadino è quasi in sordina (anche se più tardi gli organizzatori parleranno di semplice conferenza stampa e non di kermesse di coalizione) non fosse altro per le notizie che domani arriveranno da Roma dove il Pd, riunito ai massimi livelli, dovrà sciogliere il nodo e decidere se appoggiare Enzo Paolini o sostenere Caruso. Per il momento, il penalista cresciuto alle scuole manciniana e principiana, potrà contare sul sostegno del suo partito (il Psi di Luigi Incarnato), su quello dei Repubblicani e del Movimento per l’occupazione oltre che sui voti di Azione Democratica, ovvero l’area dei democrat che fa riferimento a Nicola Adamo. «Altre forze civiche si aggiungeranno a noi» profetizza Caruso. Che non si fa certo pregare per passare all’attacco: «La mia candidatura vuole rappresentare quella parte di città che non si riconosce nelle lobby di potere legate all’edilizia e alla sanità».

Caruso cita solo una volta Paolini («il suo è il centrosinistra dei loghi di partito») e mai Mario Occhiuto (candidato dell’Udc e del centrodestra). Prende di mira, invece, Mario Oliverio «che ha sciolto, per decreto, il centrosinistra in questa città e che usa le istituzioni per consumare delitti politici». E’ questo il passaggio in cui raccoglie gli applausi più convinti. Compresi quelli di Adamo che su questo versante si gioca una sfida personale e politica di primo piano. Battere, in termini di consenso, il presidente della Provincia, significherebbe aprire un’Opa sul futuro del Pd in Calabria. Ma questo è un altro discorso.

L’attualità passa da una riconferma a palazzo dei Bruzi. Caruso non è tipo da perdersi in giri di parole: «Sono quattro i punti qualificanti del mio programma: pulizia, ordine, sicurezza e solidarietà». Niente parole roboanti, insomma: «Alla città europea, preferisco una “città normale”». Solo un passaggio è dedicato a Salvatore Perugini al quale riconosce «di aver fatto un buon lavoro e nonostante questo è stato scaricato dal Pd». In sala la claque peruginiana apprezza e si fa sentire. Apprezzano pure gli assessori uscenti arrivati a dare man forte alla causa. Da Mimmo Genise a Francesca Bozzo passando per Damiano Covelli, Marco Ambrogio e Franco Ambrogio.

Il resto è un invito a serrare le fila. C’è una domanda sulla città unica Cosenza-Rende che poi è l’eterno tormentone di ogni campagna elettorale. Caruso dice «di non pensare alla città unica ma alla “città una”». Un gioco di parole per spiegare che «fisicamente e culturalmente non ci sono differenze tra i due centri ma che l’idea deve estendersi a Castrolibero e Montalto». I rendesi D’Ambrosio e Ruffolo annuiscono. Il montaltese Ugo Gravina va subito a complimentarsi. L’orgoglio socialista, in fondo, passa anche da qui.

AVVOCATO Il socialista Caruso, buona la sua performance alle ultime Europee

SPONSOR Nicola Adamo (a destra) nella platea di oggi pomeriggio al caffè letterario di Cosenza