COSENZA::: Luigi Manna, detto il Cavaliere, ha ritirato la propria candidatura nel Pdl e dunque i consiglieri in corsa non saranno 1028 ma 1027. Ha pesato sulla sua scelta – che immaginiamo dolorosa – la presenza in lista di Carmine Manna, pallanuotista e soprattutto parente: il che avrebbe messo i Manna’s davanti a un pericoloso bivio che conduce al raffreddamento dei rapporti (nel migliore dei casi). Scelta nobile quella di Manna senior, a differenza delle parole livorose e davvero irriconoscenti spese oggi dai vertici pdl Leone e Perri: i due antepongono “il bene del Partito” alle res familiares, primo motore ancestrale delle comunità calabresi e in genere meridionali; e raccontano – brandendo le carte a testimonianza – di quando, venerdì 15, è stato lo stesso Cavaliere a recarsi nella sede del Pdl autocandidandosi e, dicono ora i due, occupando il posto di chi avrebbe voluto essere in lista e adesso, dopo la rinuncia, non può. La maledizione del 2006 per i berlusconiani assume, cinque anni dopo, le sembianze di una nemesi.
Resta negli annali la corsa scilipotesca del povero Cav., nella tarda mattinata di sabato al Municipio per riparare al danno, mentre il corpulento Carmine e fratello, l’altrettanto aitante pallanuotista oggi ridottosi ad autista – è bastato levare qualche lettera dall’attività svolta – osservavano la scena al piano terra di Palazzo dei Bruzi. Parenti o meno, quei due farebbero paura a tutti, altro che spirito di partito…