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Tre cose sul comizio (d’amore) di Vendola

20 Apr

COSENZA::: Il raffronto con la piazza di Scopelliti non ancora governatore era meglio non farlo (un migliaio scarso oggi, piazza Kennedy traboccante l’anno scorso). E siamo sicuri che molte delle citazioni di Nichi Vendola (da Allende a Garage Olimpo) non sono arrivate proprio a tutti, se si eccettuano i più politicizzati. Ma una piccola lista di cose per cui ne è valsa comunque la pena l’abbiamo preparata.

LE FRASI “Enea deve prendere Anchise sulle spalle! Gli anziani sono una risorsa!”; “Perdendomi tra la bellezza e la bruttezza del Crotonese”; “Questo governo da Carmina Burana”.

LA CURIOSITA’ “Arrendersi mai” è lo slogan che un consigliere di Sel ha scelto per i suoi santini, distribuiti copiosamente in piazza durante il comizio di Vendola. L’anomalia, però, non è il lessico vagamente fascio bensì un fatto puramente politico: il ragazzo è candidato a Rende, dove Sel appoggia Vittorio Cavalcanti, candidato di tutto il centrosinistra. Tutto, Pd compreso, a differenza di quanto accade qui a Cosenza. E dire che, sarà la campagna elettorale ma si continua a parlare di città unica: più divise di così …

LA RIFLESSIONE Un pachistano vende rose, o cerca di farlo. Quando l’ennesima coppia di giovanissimi rifiuta con aria scocciata ti chiedi se è più per colpa dell’euro, che “al giorno d’oggi” eccetera eccetera, o del fatto che “sì, io sono di sinistra ma ‘sti marocchini ci hanno rotto”. Vendola nel frattempo sta parlando di giovani precari senza lavoro e di cultura dell’accoglienza per gli stranieri e i deboli. E’ qui che ti senti un po’ qualunquista. Anzi sognatore. O ipocrita?

A Reggio torna di moda l’orgoglio fascista

17 Apr

REGGIO CALABRIA::: Questa volta non c’è stato il volto soave di Italia Caruso, ormai compagna di viaggio inseparabile di Peppe Scopelliti. Ad aprire la convention dei candidati del Pdl a Reggio Calabria è stato Renato Meduri. Sì, proprio lui: l’ex senatore del Movimento Sociale e storico esponente della destra reggina. E’ stato Peppe a volerlo sul palco: «Lui fa parte di quella categoria di leoni di destra a cui appartengono pure Ciccio Franco, Michele Barbaro e Giorgio Almirante». Meduri non si è fatto pregare. Comizio all’antica e volata tirata per l’intervento del governatore. Che più volte, nel corso del suo intervento, tornerà a citare Franco e Meduri. Tutti contenti? Non proprio. Proprio mentre le truppe pidielline guadagnavano la via del ritorno, c’è chi non manca di sottolineare il proprio disagio. E’ il caso di Gianni Nucera, consigliere regionale dell’area Giovanardi, che oscilla tra il perplesso e l’insoddisfatto: «Sia chiaro: io voglio morire democristiano, mica del fascio».

All’armi siam con Mario

17 Apr

COSENZA::: Notizia: nel 2011 la parola “comunista” è sparita. Fra le 16 liste di area (centrosinistra e grillini), ovvero quasi la metà delle 33 in campo, resiste però la “sinistra”: la ritroviamo, seminascosta, nella “S” di Fds (la Federazione di Pdci e Prc che appoggia la candidata a sindaco Alessandra La Valle) e in Sel (con Paolini). E nel centrodestra? Nella personalizzazione sfrenata dei loghi (2 Occhiuto e poi una citazione per Casini, Berlusconi, Pionati e Scopelliti) rivendica il primato dell’appartenenza la lista di Storace: La Destra (come dire: del “centro” ce ne freghiamo!) schiera nel podio una triade di tutto rispetto: Benito Adimari (rientrato alla base dopo un rapido passaggio per altri lidi), Paolo Marra (comico vernacolare, e infatti la sua discesa in campo, all’inizio, era stata scambiata per uno sketch) e Michele Arnoni il giovane (da non confondere con l’omonimo cugino, di qualche anno più grande e capolista di Occhiuto sindaco). Non avranno il nerbo dei fondatori del Pnf ma l’entusiasmo c’è tutto. Correranno nel Pdl, invece, i più understatement Lino Di Nardo e Sergio Strazzulli, propugnatore del Modello Scopelliti (!). A chi Occhiuto? A noi! Il chiodo nero e i Ray-Ban, inseparabili, non sono lì per caso…

Tra la Napoli e Scopelliti è guerra sulla legalità

16 Apr

REGGIO CALABRIA::: Lo scontro, questa volta, è senza precedenti. Volano gli stracci (tanto per usare un eufemismo) tra Angela Napoli e Peppe Scopelliti. Con la prima che rifiuta la candidatura a sindaco di Reggio Calabria offertale da Fli: «Non scendo in campo perché in riva allo Stretto il consenso popolare è condizionato dalla ’ndrangheta» e il secondo che risponde indignato: «Angela Napoli dovrebbe vergognarsi. Infanga la nostra terra. Capisco che è più facile fare la parlamentare! Soltanto chi scende in campo e si sporca le mani può essere accusato di connivenze che non hanno alcuna sussitenza. Coloro i quali parlano sempre di mafia sono i primi alleati della ‘ndrangheta! Se non parlassero di mafia di cosa parlerebbero?».

In condizioni normali, lo scambio di battute al vetriolo si sarebbe concluso qui. E, invece, è di nuovo la vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia a dare fuoco alle polveri. Dalla pagina personale di Facebook, la Napoli, torna a disegnare scenari foschi: «Come non dare ragione al governatore della Calabria quando dice che “dovrei vergognarmi”. Ho riservato per lui un posto in prima fila alla manifestazione, indetta da Futuro e Libertà a Reggio Calabria, proprio sulla “legalità” a cui parteciperà il presidente Fini. E’ vero, lui ed alcuni suoi familiari, non penso che possano sedere in prima fila allorquando si parla di legalità». Insomma, tra i due ex missini, se non siamo agli insulti, poco di manca. E pensare che manca ancora un mese al voto…

Patto tra Scopelliti, Berlusconi e la Stasi per sostenere Dorina Bianchi e in funzione anti-Sculco

14 Apr

CATTOLICA Dorina Bianchi

CROTONE::: Certo che a sentirla parlare, fa un certo effetto. Proprio lei, che nel 2008, aveva strappato, per il rotto della cuffia, un seggio al Senato con il Pd. Il tempo passa e Dorina Bianchi ha (ri)cambiato idea. Ritornando alla casa-madre dell’Udc e conquistando la candidatura a sindaco per la coalizione di centrodestra. Con Pierferdinando Casini e, udite udite, Silvio Berlusconi a sperticare le lodi di questo medico con la passione della politica. L’occasione propizia è stata offerta oggi dall’incontro che il Cavaliere ha avuto a palazzo Grazioli col governatore Peppe Scopelliti e il suo vice Antonella Stasi. A loro, il premier ha riferito che «la scelta di Dorina Bianchi è la conferma di una candidatura autorevole e vincente ed è quello di cui hanno bisogno la Calabria e la città di Crotone. Massimo supporto alla sua candidatura a sindaco». Tra le altre cose, Berlusconi, avrebbe promesso la sua discesa in Calabria per una manifestazione elettorale a sostegno della stessa Bianchi.
Fin qui l’ufficialità, dunque. Ma la visita di Scopelliti e della Stasi nella residenza romana del premier va letta pure sotto un’altra lente. La “benedizione” del numero uno Pdl alla candidatura della senatrice centrista, consente soprattutto alla Stasi di poter riaffermare la sua leadership all’interno del territorio crotonese. Leadership messa in discussione proprio in occasione della scelta dei candidati per la tornata amministrativa. Non è un mistero che sul nome della Bianchi si siano registrati diverse frizioni. Tra tutte, basta ricordare quella di Enzo Sculco, ras locale in termini di consensi elettorali, che ha rotto con Pdl e Udc ed ha deciso di puntare tutto (assieme all’altro assessore regionale crotonese Francesco Pugliano) sulla candidatura dell’indipendente Giusy Regalino.

La Napoli rifiuta l’invito di Fli: «Non mi candido, voto inquinato dalla ‘ndrangheta»

14 Apr

Angela Napoli

REGGIO CALABRIA::: Neppure la telefonata di questo pomeriggio da parte di Gianfranco Fini è servita per farle cambiare idea. Angela Napoli non recede dalle sue posizioni e, dunque, rinuncia alla candidatura a sindaco di Reggio Calabria per il Fli. La pasionaria di Taurianova e deputata futurista getta ombre pesanti sulla prossima consultazione elettorale in riva allo Stretto: «A Reggio c’è una presenza inquinante della ’ndrangheta che sicuramente non rende libero il consenso popolare». Non se ne fa nulla, insomma. Eppure, i bene informati, raccontano di un pressing asfissiante portato avanti da Italo Bocchino e Fabio Granata. Pressing che non ha prodotto nessun risultato. E così, a meno di un giorno dalla presentazione delle liste, Futuro e Libertà si ritrova senza candidato e senza alleati. Anche in questo senso i paletti della Napoli si sono rivelati determinanti. «Con Arena – avrebbe tuonato la vicepresidente della Commissione antimafia – non possiamo andare perché è un uomo di Scopelliti e quindi rappresenta un modello fallimentare di gestione della cosa pubblica. Il Terzo Polo con Bova e Fuda ha scelto di puntare sul passato che nulla di buono ha prodotto per questa città». E allora cosa fare? Poco meno di ventiquattro ore per sciogliere il dilemma.

Gentile: «Il Pdl avrà liste pulite». Ma poi dimentica Marcianò

14 Apr

REGGIO CALABRIA::: L’accusa lanciata dal senatore pidiellino Tonino Gentile è chiara ma soprattutto pesante: «Il Pdl ha rispettato per intero il codice etico, mentre non abbiamo notizie delle altre liste. Sembra – continua il senatore – che in alcune di esse compaiono nomi di persone che hanno tuttora gravi problemi giudiziari e noi, pur nel rispetto assoluto della presunzione di innocenza, siamo nettamente contrari a candidare chi non abbia chiarito la sua posizione rispetto a contestazioni gravi che riguardano anche reati contro la pubblica amministrazione». Parole di un certo peso, insomma. Destinate a non passare inosservate. Soprattutto dopo l’approvazione, da parte del consiglio regionale, del codice etico per l’autoregolamentazione delle candidature alle elezioni.
C’è un piccolo (ma forse grande) particolare che sfugge al senatore Gentile, tra l’altro componente della Commissione parlamentare antimafia. Nelle liste del Popolo della Libertà, correrà (a meno di colpi di scena dell’ultima ora) per un posto nel consiglio provinciale di Reggio Calabria, Michele Marcianò. Proprio quel Marcianò finito nell’inchiesta “Meta” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tutto ruota attorno alla campagna elettorale del 2007, culminata con l’elezione a sindaco di Scopelliti con quasi il 70% dei voti. Con lui a Palazzo San Giorgio, sede del consiglio comunale, entrarono Manlio Flesca e Michele Marcianò, intercettati con l’imprenditore Barbieri (il primo) e con il boss latitante Cosimo Alvaro (il secondo) mentre barattavano posti di lavoro e consulenze in cambio di voti.
E allora, di cosa parla Gentile? Possibile che nessuno lo abbia avvisato della discesa in campo di Marcianò? Lui per il momento tira dritto e non le manda di certo a dire: «Il codice approvato dalla Commissione Magarò e le deliberazioni della Comunità europea e della Commissione parlamentare antimafia, andrebbero rispettate pedissequamente da tutti i partiti e dalle liste civiche. Riteniamo che la ricerca affannosa e ossessiva del consenso sia un errore grave del quale i calabresi di ogni città non hanno bisogno, ma ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi all’elettorato».

Lamberti si schiera (ufficialmente) con il candidato a sindaco del Pdl

14 Apr

REGGIO CALABRIA::: Ora è ufficiale: Eduardo Lamberti Castronuovo sarà impegnato, in prima fila, per sostenere l’elezione a sindaco del pidiellino Demetrio Arena. Gli ultimi dubbi sono stati sciolti dalla conferenza stampa di questa mattina in cui lo stesso Lamberti ha presentato gli obiettivi e i programmi del movimento “Sud” che conta tra le sue file i consiglieri comunali Nuccio Azzarà (l’anno scorso si candidò alle regionali nella fila di Italia dei Valori) e Mimmo Meduri (ex Udeur con un passato nel centrosinistra). Si tratta di un movimento composito, insomma. Con una missione precisa: «Salvare gli interessi di Reggio e del Meridione», e con la benedizione del governatore Peppe Scopelliti. Che di Lamberti, nel corso di questi anni, è stato il più acerrimo rivale politico.

Lamberti lascia il centrosinistra. Pronto l’abbraccio con Scopelliti

13 Apr

MEDICO-EDITORE Lamberti Castronuovo

REGGIO CALABRIA::: La notizia, almeno per i reggini, è forse più grande dello tsunami che ha colpito il Giappone qualche settimana addietro. Eduardo Lamberti Castronuovo e Peppe Scopelliti seduti allo stesso tavolo per parlare di politica. Voi direte: qual è la novità? Eccola spiegata: i due pezzi da novanta della politica reggina (si sfidarono per la poltrona di sindaco alle elezioni comunali del 2007), questa volta, deporranno le armi da combattimento per partecipare (assieme ai vari Alberto Sarra, Franco Talarico, Amedeo Canale, Elio Belcastro e Peppe Raffa) al battesimo di Forza del Sud (il movimento del sottosegretario siciliano Gianfranco Miccichè) in Calabria. L’appuntamento è per dopodomani al cineteatro Odeon di Reggio Calabria.

Che sia l’inizio di una nuova stagione politica per Lamberti? Sembrerebbe di sì. E la conferma arriva pure da un’intervista, rilasciata lunedì scorso al Quotidiano della Calabria, in cui Lamberti prende le distanze dal Pd e dal centrosinistra, e ammette di aver avviato un dialogo con l’attuale governatore calabrese. Dialogo che, evidentemente, continuerà anche venerdì all’Odeon in occasione dell’arrivo di Miccichè.

Generation Next. Arrivano i figli dei famosi (del Pdl)

12 Apr

Pino Gentile

COSENZA::: Lo avevano intitolato “Next-Epidemia giovanile”, l’incontro di Peppe Scopelliti con una rappresentanza di giovani calabresi, a Lamezia Terme. Toni da comizio, una nuova rappresentazione dell’attività dell’aggiunta (il centrosinistra diceva “cambieremo la Calabria”, il centrodestra è passato a “stiamo cambiando la Calabria”, che presuppone un obiettivo già parzialmente raggiunto. Anche le differenze nel lessico hanno un senso), parole urlate al microfono, folla osannante e disinteresse per quelli che protestavano all’esterno. I giovani, secondo il Gov., sono quelli che dovranno seguirlo mentre cambia la Calabria. Un pensiero riproposto anche in vista delle amministrative. A Cosenza, il bisogno di rinnovamento si declina in una maniera particolare. Serve a cementare le famiglie storiche del centrodestra. Famiglie che, da anni, si guardano in cagnesco. Allora, per ricomporre antichi screzi (ricordiamo il fatto più noto: furono i Gentile a far espellere Roberto Occhiuto da Forza Italia. Oggi sono alleati), che ti fa il Gov.? Impone la candidatura di un paio di giovani. Che, nella ricetta del Pdl, oltre ad essere under 40, devono avere un grado di parentela (il più alto possibile) con un big a scelta della città. Traduzione: avete paura che Pino Gentile non si impegni troppo nella campagna elettorale? Ecco la soluzione: si candida la figlia, Katya. E pazienza se non è proprio un quadro di partito. In effetti ha lavorato nella struttura regionale del padre prima che scoppiasse la parentopoli in consiglio regionale, ma da tempo il suo settore di riferimento è la sanità (Azienda ospedaliera, dove è attiva nel sindacato e lavora a stretto contatto con il commissario straordinario Paolo Gangemi).

E che dire di Ennio Morrone? I vertici del Pdl hanno paura che non si getti anima e corpo nella battaglia per sostenere Mario Occhiuto, dopo la delusione patita alle scorse regionali (fu scalzato da Fausto Orsomarso per una manciata di voti). Per questa ragione gli hanno chiesto di schierare uno dei suoi figli (Luca) in una lista civica (Mario Occhiuto sindaco). Si può fare, insomma. E la “quota giovani” è servita. Ricorda un po’ lo schema dell’Isola di Simona Ventura, nella quale si schierano i parenti dei famosi. Dev’essere vero che la politica è la prosecuzione della televisione con altri mezzi. Anche se, a pensarci bene, la citazione giusta era un’altra.