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(Altre) due cose sul ponte di Calatrava

9 Apr

COSENZA::: Per l’opuscolo del Comune è in corso di realizzazione. Per qualcuno, invece, era già bell’e pronto due anni fa. E’ la meravigliosa storia del ponte di Calatrava. Quello che potenti assessori si vantavano di poter realizzare in tempi da record e invece… E invece per un sito di vendite immobiliari ci sono riusciti addirittura in anticipo. Cercate casa? Beh, su una bacheca di annunci si pubblicizza la vendita di appartamenti di nuova costruzione in via Reggio Calabria. Piatto forte: “Lo stabile sorge di fronte il lussuoso ponte di Calatrava, progettista di grandi opere nel mondo”. Bene, l’annuncio è del 7 aprile 2009. Opera completata due anni prima della pubblicazione del suddetto opuscolo. Nel quale, per la cronaca, il Comune dimentica di dire che il ponte avrebbe dovuto essere completato in 887 giorni dalla consegna dei lavori. Cioè lo scorso 18 marzo. Se c’è stata una inaugurazione noi non ce ne siamo accorti. Pardon.

Dialogo tra un cosentino comune e l’opuscolo del Comune (3)

8 Apr

CHIMERA Un rendering del ponte di Calatrava a Cosenza

COSENZA::: Come nel film “Essere John Malkovich” siamo entrati nella testa degli uomini-della-strada cosentini tutti immersi, loro malgrado, nella lettura di “Cosenza la città che avanza” (a proposito: vista anche la sporcizia tutt’intorno, un verbo meno incline a doppi sensi no?). Ambientazione, anzi location che fa più città europea: panchine dell’isola pedonale, quelle rotonde, sì, proprio quelle lì, Primo Premio al Concorso Panchina più Scomoda della Storia, categoria culo a strisce. Buona lettura, parte terza.

Il lettore, tanto più se abita in alcuni quartieri perennemente a secco, vorrebbe dire la sua su questa frase: “Voglio sottolineare il miglioramento del servizio idrico (il grassetto è d’obbligo, ndV) con interventi la cui positività si avvertirà (e ti pareva, ndV) ancora di più nei prossimi mesi” (così l’assessore Ambrogio, p. 8), sottotesto: votateci e giuriamo che stavolta il problema dei problemi lo risolveremo definitivamente. Omesso il dato del record di perdite sulla rete idrica (70%), per farsi un’idea basta andare a vedere le (poche) fontanelle funzionanti su viale Mancini: scorrono h24 causa rubinetti rotti. Sempre dall’introduzione del vicesindaco: “La mole e la qualità degli interventi realizzati nel Centro Storico e per le attività culturali sono considerevoli: Casa della musica, musei, Castello; gli insediamenti abitativi e di uffici; le residenze universitarie; i fiumi, il parco acquatico, le piste ciclabili; i vicoli e le piazzette rifatte, il Caffè Letteraio, il Planetario“. Allora: la Casa della musica ad oggi non è fuiribile, non essendo stata neppure inaugurata; di piste ciclabili neanche l’ombra, come dei nuovi insediamenti abitativi (sono semmai diminuiti se si pensa ai crolli registrati in questi 5 anni); i fiumi non sono certo una realizzazione del Comune, mentre per il parco acquatico vale quanto detto per la Casa della musica; il Caffé letterario non è nel centro storico e il Planetario… non esiste! Come si può inserirlo tra gli “interventi realizzati”? A proposito: che fine ha fatto la Casa delle culture, quella, sì, nel cuore del centro storico?

A pagina 96, leggendo del ponte di Calatrava (“Progetto in corso di realizzazione”? Ma non è stata neanche delimitata l’area del cantiere), si scopre che nei pressi sorgerà anche un Museo della scienza, che col Planetario (…) lì vicino darà vita a una vera e propria cittadella del Sapere, wow! Dai rendering del ponte però non risultano i palazzoni che sbraneranno il paesaggio. Ma le emozioni forti devono ancora arrivare, e lo schock è ravvicinato: a pagina 100 lo svincolo a Sud dell’A3 (“il collegamento alla città avverrà attraverso una bretella di raccordo al ponte Giacomo Mancini, lato sud”), a pagina 101 l’Auditorium (20 milioni dai fondi Por, come se fosse questa la priorità della città) del quale – in assenza di progetti su carta – viene indicata soltanto l’area su cui sorgerà: le ex officine FdC tra via Popilia e viale Mancini. C’è da presumere che l’Auditorium, assieme alla sempreverde Metroleggera (p. 98), tornerà carsicamente nelle prossime 5 o 6 campagne elettorali, come quel Contratto di quartiere di San Vito (p. 103) che chiude l’opuscolo sui (pochi) “Progetti realizzati e (i tanti) in corso d’opera”. Libro dei sogni per chi amministra, prese in giro per chi è chiamato a votare.

::: Fine (la 1^ e la 2^ puntata sono state pubblicate l’altroieri e ieri).

Dialogo tra un cosentino comune e l’opuscolo del Comune

6 Apr

SALOTTO SCOMODO L'isola pedonale di Cosenza

COSENZA::: Come nel film “Essere John Malkovich” siamo entrati nella testa degli uomini-della-strada cosentini tutti immersi, loro malgrado, nella lettura di “Cosenza la città che avanza” (a proposito: vista anche la sporcizia tutt’intorno, un verbo meno incline a doppi sensi no?). Ambientazione, anzi location che fa più città europea: panchine dell’isola pedonale, quelle rotonde, sì, proprio quelle lì, Primo Premio al Concorso Panchina più Scomoda della Storia, categoria culo a strisce. Buona lettura.

A pagina 6 (forse, visto che i numeri sono segnati a sprazzi) primo sobbalzo: “L’ambito dei Lavori Pubblici è senz’altro quello in cui l’impegno di questi anni ha dato – e continua a dare – risultati visibili e sperimentabili direttamente e quotidianamente dai cittadini“, firmato Perugini. E andiamoli a vedere ‘sti risultati. Nel tripudio dell’isola pedonale (l’unico tratto completato è fotografato da 4 angolazioni differenti: effetto moltiplicazione, pp. 12-13) si occulta, naturalmente,  lo scempio dei basamenti del Mab devastati da mesi e ridotti a mini-discarica, mentre si sposta l’attenzione sul rendering 3D della nuova via Arabia / Largo Bilotti nonché su un avveniristico “sottopassaggio che da piazza Matteotti condurrà il traffico sotto viale Trieste facendolo sboccare oltre l’incrocio con via Montesanto” (di questo non c’è nemmeno un 3D da mettere in pagina): progetto “particolarmente suggestivo“, come no, infatti presumiamo che andrà a braccetto con il ponte di Calatrava (pp. 96-97) e in mezzo ecco a voi il Planetario (p. 48). Sveglia, siete nel 2050!!! E avete anche il culo a strisce, per colpa della panchina.

::: Fine della 1^ puntata. Nella prossima puntata i cosentini scopriranno di vivere in una città che vanta un Parco acquatico e una Casa della musica. E dire che non se n’erano mai accorti. Che stupidi.

Le scale mobili?

6 Apr

COSENZA::: Ci siamo procurati l’opuscolo autoelogiativo del Comune sui cinque anni di “cose fatte” (si fa per dire: pensate che c’è anche il Ponte di Calatrava!!!), opuscolo di cui ci parlava il lettore sosprivacy commentando un nostro post di qualche giorno fa. Ebbene, in attesa di poterlo leggere tutto e con calma, vi segnaliamo a pagina 21 la voce “Scale mobili” tra le sfide vinte nel centro storico. Sono le stesse scale mobili di questo video, che i lettori di Vostradamus già conoscono.