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“Non si lasci ingannare dal cognome”

22 Apr

RENDE::: Scambio di battute tra Innocenzo Palazzo (Pdl) e Vittorio Cavalcanti (Pd) sul tema del riformismo.

IP: “Quali riforme ha fatto Rende, al di là di una crescita edilizia importante, anzi eccessiva?”.

VC: “Forse l’avvocato Palazzo si è fatto condizionare dal cognome e ha visto a Rende soltanto immobili destinati alla residenza”.

Tre cose sul comizio (d’amore) di Vendola

20 Apr

COSENZA::: Il raffronto con la piazza di Scopelliti non ancora governatore era meglio non farlo (un migliaio scarso oggi, piazza Kennedy traboccante l’anno scorso). E siamo sicuri che molte delle citazioni di Nichi Vendola (da Allende a Garage Olimpo) non sono arrivate proprio a tutti, se si eccettuano i più politicizzati. Ma una piccola lista di cose per cui ne è valsa comunque la pena l’abbiamo preparata.

LE FRASI “Enea deve prendere Anchise sulle spalle! Gli anziani sono una risorsa!”; “Perdendomi tra la bellezza e la bruttezza del Crotonese”; “Questo governo da Carmina Burana”.

LA CURIOSITA’ “Arrendersi mai” è lo slogan che un consigliere di Sel ha scelto per i suoi santini, distribuiti copiosamente in piazza durante il comizio di Vendola. L’anomalia, però, non è il lessico vagamente fascio bensì un fatto puramente politico: il ragazzo è candidato a Rende, dove Sel appoggia Vittorio Cavalcanti, candidato di tutto il centrosinistra. Tutto, Pd compreso, a differenza di quanto accade qui a Cosenza. E dire che, sarà la campagna elettorale ma si continua a parlare di città unica: più divise di così …

LA RIFLESSIONE Un pachistano vende rose, o cerca di farlo. Quando l’ennesima coppia di giovanissimi rifiuta con aria scocciata ti chiedi se è più per colpa dell’euro, che “al giorno d’oggi” eccetera eccetera, o del fatto che “sì, io sono di sinistra ma ‘sti marocchini ci hanno rotto”. Vendola nel frattempo sta parlando di giovani precari senza lavoro e di cultura dell’accoglienza per gli stranieri e i deboli. E’ qui che ti senti un po’ qualunquista. Anzi sognatore. O ipocrita?

La nuova “squadra” di Gigi Marulla

20 Apr

BANDIERA Gigi Marulla

RENDE::: «Te lo ricordi Marulla?». Ritorna in mente un coro cult degli ultrà del Cosenza a pensare che il mitico bomber dei Lupi (detiene l’invidiabile record di 91 reti segnate) ritorna in campo. No, questa volta il calcio non c’entra nulla. Gigi punta forte sulla politica. Si candida a Rende, città in cui vive da molti anni. E lo farà nelle fila del movimento civico “Rende Riformista” che sostiene il candidato a sindaco del centrosinistra, Vittorio Cavalcanti.

L’attaccante originario di Stilo (Rc) è ancora considerato una “bandiera” da queste parti. Tra i suoi numerosi gol, se ne ricordano tanti un po’ perché decisivi, un po’ perché spettacolari. Quello più importante (che rimarrà nella mente e nel cuore dei tifosi cosentini) lo firma a Pescara nell’estate del 1991, quando, grazie ad una suo gol giunto nei tempi supplementari, permette al Cosenza di ottenere la salvezza nello spareggio (diretta su Raiuno con telecronaca di Bruno Pizzul) contro la Salernitana. Da qui nasce il ritornello dedicato ai (poco) simpatici tifosi salernitani: «Te lo ricordi Marulla?».

Ora Gigi vuole ritornare a segnare in consiglio comunale. Su di lui punta pure Sandro Principe. Che, nonostante abbia un dna rendese, pare abbia accolto molto favorevolmente l’idea di avere Marulla in una delle liste da lui ispirate.

Maledetto cognome che non inizi per “A”

18 Apr

RENDE::: Alla presentazione della candidatura di Cavalcanti, gli italiani di valore Talarico e De Bartolo (foto) erano – sì – allo stesso tavolo ma separati da parecchie sedie. Non pochi quello che lo hanno notato. Amore tra i due non è mai stato, si sa. Ora si viene a sapere che Mimmo ed Emilio hanno di nuovo sfiorato la lite per una questione… indovinate di cosa? Differenza di vedute sulla linea giustizialista del partito? No: collocazione nella lista di Idv a Rende. Cioè? De Bartolo voleva essere il primo, Talarico ha imposto l’ordine alfabetico ma solo perché quello di cognome non fa Aiello, verrebbe da malignare conoscendo il ghigno dell’ex comunista. Risultato: ieri il capolista mancato, che del partito è segretario provinciale, ha disertato l’inaugurazione della sede rendese di Idv con il consigliere regionale gran cerimoniere. Tié!

SMS La campagna elettorale in pillole

18 Apr

RENDE::: Quattromiglia, svincolo A3. Sulle lamiere che delimitano il perimetro di un palazzo in costruzione, si fronteggiano i manifesti di Innocenzo Palazzo (candidato in primo piano e, sullo sfondo, appunto dei palazzi) e Vittorio Cavalcanti (sfondo: il comune di fresca costruzione). Qualche metro più in là, il tabellone con i dati tecnici sull’edificio. Responsabile della sicurezza sul cantiere: Amerigo Castiglione (ingegnere e candidato a sindaco con “La Primavera di Rende), progettista: Angelo Porco (ex assessore della giunta Bernaudo). E poi non dite che politica ed edilizia, a Rende, sono collegate.

La macchina da guerra rendese non si ferma mai

16 Apr

RENDE::: Alle due di notte la segreteria di Vittorio Cavalcanti pullula di dirigenti politici. Ci sono un po’ tutti i rappresentanti delle liste che sostengono la sua corsa a sindaco di Rende. Fumano nervosamente sotto lo sguardo attento di Ugo Paese (collaboratore di lungo corso di Sandro Principe) e penna in mano danno le ultime limature alle liste che da lì a poco saranno presentate ufficialmente. L’ultima notizia della nottata arriva dai Verdi che non metteranno il loro simbolo ma “presteranno” alcuni candidati alla civica “Insieme per Rende”. I due prescelti sono Gabriella Caruso e Saverio Condemi. Andranno a rinfoltire le fila dello storico movimento civico d’ispirazione principiana, dopo l’accordo raggiunto tra lo stesso Cavalcanti e i commissari regionali del partito, Mario Giordano e Aurelio Morrone.

Sacco con Paolini e contro Belcastro. Scissione in “Noi Sud”?

7 Apr

COSENZA::: Assume le vesti di un “giallo”, quello che sta avvenendo all’interno del movimento “Noi Sud”. Succede tutto nell’arco di un pomeriggio. Inizia Elio Belcastro (deputato e vicesegretario nazionale dei sudisti) specificando, a chiare lettere, che il suo movimento non ha ancora scelto da quale parte andare alle amministrative nella città dei Bruzi. Dunque, ogni ipotesi è buona. Belcastro lascia aperto lo spazio ad ogni soluzione, minacciando addirittura di non concedere l’uso del simbolo qualora i dirigenti locali dovessero disattendere le indicazioni dei vertici.

A questo punto, uno si immagina che la partita sia chiusa. E invece succede quello che non ti aspetti. Passano soltanto tre ore e questa volta è Roberto Sacco (coordinatore provinciale di “Noi Sud” e consigliere comunale a Cosenza) a parlare: «Non cederemo alle pressioni di Scopelliti che ha paventato di togliere ai militanti di “Noi Sud” tutti gli incarichi regionali. Né ci suggestiona l’eventualità, se mai ci sarà, di una nomina di Belcastro a sottosegretario del governo Berlusconi. Pertanto, qualora si dovesse arrivare alla minacciata non autorizzazione del simbolo, tutti i candidati di Cosenza e di Rende confluiranno nelle liste civiche dei candidati a sindaco, traendone per l’effetto le dovute conseguenze. A Cosenza, in particolare, saremo dalla parte della migliore coalizione di sempre e sosterremo convintamente la candidatura a sindaco di Enzo Paolini. A Rende, invece, saremo assieme a Vittorio Cavalcanti». Fin qui la dichiarazione di Sacco. Che, tuttavia, non spazza via tutti i dubbi. Chi dice la verità tra Belcastro e Sacco?

E Franco Florio torna in campo

6 Apr

EX CALCIATORE Franco Florio

RENDE::: Era considerato un po’ da tutti  la grande promessa del calcio cosentino. Poi una serie di infortuni e una buona dose di sfortuna fecero sì che Franco Florio si fermasse alle soglie del “paradiso”. Ora l’ex centrocampista di Cosenza e Roma (classe 1976) torna in campo e sceglie l’arena di Rende. La sfida, però, non si giocherà dentro un campo di calcio ma nelle urne. Sì, avete capito bene: Florio ha deciso di candidarsi alle elezioni comunali di Rende nella lista del Pd. Sosterrà Vittorio Cavalcanti nella corsa a sindaco ma soprattutto conta di poter fare il suo ingresso nella massima assemblea elettiva della città del Campagnano.

Non si tratta di una scelta improvvisata. Florio ci tiene a specificarlo. Ci tiene così tanto, che sui manifesti che iniziano a girare sul web, ha scritto chiaro e tondo: «Ogni passo fatto, è stato un passo che ho fatto per ritornare in questa terra». Non solo calcio, insomma. Ma pure l’impegno nel campo del sociale e della cultura. Florio ricorda le sue esperienze all’estero (Stati Uniti, Spagna e Brasile) e punta forte sul campo dell’integrazione: «Mi sono sempre relazionato con le persone disagiate ed è questa la strada da percorrere per dare una mano ai meno fortunati e a quelle famiglie che meritano una condizione “emotiva e non” migliore». Come inizio, non c’è male.

2. Chi “è avanti”, in realtà è indietro

31 Mar

RENDE::: La bruttezza, talvolta, è un manifesto. Prendete questo esemplare. L’impostazione old-fashioned (tutte maiuscole, “02 aprile”, “h. 16,30”, per non parlare degli slogan a base di scelte e concretezza, basta!!!) ci riconduce immediatamente, in una specie di “Ritorno al futuro”, a decenni fa. Ai primi esperimenti di offset. Con quel rosa carne dello sfondo – riduzione sbiadita del rosso de sinistra – che riporta tutto a una dimensione tra la sagra della mazzacorda e le svendite dell’outlet.

Fa tenerezza, però, lo slancio creativo che ha precipitato il compositore – chiamarlo grafico sarebbe un’offesa per la categoria – in un pericoloso cul de sac:  il claim giovanilista “essere avanti” è, in realtà, desueto da almeno una generazione (ricorda quei quarantenni èx paninari che chiamano “sfitinzia” la morosa del figlio), le tre torri simbolo della Città franate in una “è” con l’accento sono un’arditezza imperdonabile nella loro complessità (il risultato è sorprendente: la “E” di Emergency!!!); è infine difficilissimo, tantopiù per l’elettorato maturo di riferimento, cogliere quel calembour “Cavalcanti / Avanti” basandosi solo sulla differenza di colore nel cognome del candidato. Il quale troneggia in basso a sinistra – solo un caso? – in versione scontornata con lo sguardo di chi la sa lunga, senza sapere cosa gli stia accadendo intorno (nel senso di manifestino, non di città!).