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Gerontofilia peruginiana

23 Apr

COSENZA::: L’anno scorso, nel giorno della batosta alle regionali, Salvatore Perugini analizzò il voto andando a ballare al centro anziani. Come se niente fosse accaduto. Oggi Salvatore s’è ripetuto, come per rispondere ai tanti (tipo i candidati consiglieri delle sue liste, stamattina sotto al gazebo Pd sull’isola pedonale) che gli imputano la totale assenza in campagna elettorale. Altro che assente! Il sindaco è vivo e balla insieme a noi, anzi a loro, insomma agli anziani!

Tre cose sul comizio (d’amore) di Vendola

20 Apr

COSENZA::: Il raffronto con la piazza di Scopelliti non ancora governatore era meglio non farlo (un migliaio scarso oggi, piazza Kennedy traboccante l’anno scorso). E siamo sicuri che molte delle citazioni di Nichi Vendola (da Allende a Garage Olimpo) non sono arrivate proprio a tutti, se si eccettuano i più politicizzati. Ma una piccola lista di cose per cui ne è valsa comunque la pena l’abbiamo preparata.

LE FRASI “Enea deve prendere Anchise sulle spalle! Gli anziani sono una risorsa!”; “Perdendomi tra la bellezza e la bruttezza del Crotonese”; “Questo governo da Carmina Burana”.

LA CURIOSITA’ “Arrendersi mai” è lo slogan che un consigliere di Sel ha scelto per i suoi santini, distribuiti copiosamente in piazza durante il comizio di Vendola. L’anomalia, però, non è il lessico vagamente fascio bensì un fatto puramente politico: il ragazzo è candidato a Rende, dove Sel appoggia Vittorio Cavalcanti, candidato di tutto il centrosinistra. Tutto, Pd compreso, a differenza di quanto accade qui a Cosenza. E dire che, sarà la campagna elettorale ma si continua a parlare di città unica: più divise di così …

LA RIFLESSIONE Un pachistano vende rose, o cerca di farlo. Quando l’ennesima coppia di giovanissimi rifiuta con aria scocciata ti chiedi se è più per colpa dell’euro, che “al giorno d’oggi” eccetera eccetera, o del fatto che “sì, io sono di sinistra ma ‘sti marocchini ci hanno rotto”. Vendola nel frattempo sta parlando di giovani precari senza lavoro e di cultura dell’accoglienza per gli stranieri e i deboli. E’ qui che ti senti un po’ qualunquista. Anzi sognatore. O ipocrita?

4. Democristiani, socialisti e comunisti per la “prima” di Perugini

19 Apr

COSENZA::: Scena iniziale. Salvatore Perugini abbraccia Franz Caruso. I due parlano per qualche secondo, con il primo che rende omaggio (lo farà più volte nel corso della serata) al secondo per «il coraggio» avuto nel fare un passo indietro. Il colpo d’occhio è buono per l’esordio del sindaco in questa nuova campagna elettorale. Niente frasi ad effetto: “Cosenza senza slogan” è il messaggio scelto dai comunicatori di Perugini. Che entra in sala sulle note della “canzone popolare” di Fossati in omaggio ma soprattutto con la speranza di ripetere la stagione dei successi dell’Ulivo di Romano Prodi. Ed è proprio a quello spirito che Perugini si appella perché «comunque vada, a Cosenza avviamo la creazione di un polo riformista».Un polo di cui fanno parte molti amici di vecchia data del primo cittadino. Da Franco Covello (con figlia al seguito) ad Annamaria Nucci, da Mario Maiolo a Franco Santo (col figlio a un tiro di schioppo). Orgoglio democristiano in primo piano, ma non solo. L’anima socialista fa la sua buona figura: Gianni Papasso e Luigi Incarnato occupano la prima fila, Caruso siede in settima. Sull’altra sponda fanno capolino i dirimpettai rendesi: Sandro Principe e Umberto Bernaudo. Più defilati gli ex comunisti. Nicola Adamo, scortato dal fido Manuel Mascaro Aiello, occupa le retrovie. Poco più dietro Gabriele Petrone e Marco Ambrogio non lo perdono mai con lo sguardo. Fa la stessa cosa Franco Ambrogio. Pietro Midaglia osserva attento le mosse degli alleati. Passa Raffaele Zuccarelli. Ma non sente, non vede. Sta con i pensieri suoi. Anzi con i sondaggi suoi: «Andiamo al ballottaggio contro Occhiuto e vinciamo!».

Perugini, intanto, infiamma (strano ma vero) la platea: «Siamo uomini liberi e non abbiamo, come altri, scheletri nell’armadio». Non si fatica poi tanto a capire contro chi è rivolto l’affondo. Il discorso del sindaco (implementato in corsa con le “soffiate” del portavoce Raffaele Zunino) assomiglia a un crescendo rossiniano: «Il vero Pd sta da questa parte». Ogni riferimento a Mario Oliverio e Carlo Guccione è puramente voluto. Finale con standing ovation.

Poi, fuori, nella penombra, su corso Mazzini, tutti a fare le “vasche”. Adamo e Maiolo parlano fitto fitto. Si isolano dagli altri. Covello, da vecchia volpe, non li lascia scappare. Si avvicina pure Perugini: sorrisi e pacche sulle spalle. La prima è andata.

2. Altro che “senza slogan”

19 Apr

Slogan non slogan per Salvatore Perugini

COSENZA::: “Cosenza senza slogan”, recita il maxicartellone plastificato appeso sul palchetto da cui ha parlato Perugini. Un rigo vuoto, poi un “ma” e a seguire “un sindaco per bene e un progetto chiaro per il futuro”. Scusa, Salvato’, ma questo non è uno slogan?!?

1. Il serpente di Adamo

19 Apr

Nicola Adamo (al centro) concentratissimo. Su "Snake"

COSENZA::: Dalle 18:45 alle 19:35 – tanto, 50 minuti, è durato l’intervento di Salvatore Perugini al cinema Modernissimo per presentare la propria ricandidatura a sindaco – Nicola Adamo, seduto a metà sala, ha ininterrottamente smanettato su “Snake”, il giochino cult dei cellulari Nokia. Polpastrelli roventi. E testa bassa, immersa nelle avventure del serpentello virtuale. Un paio di volte s’è preso una pausa per mandare sms. Onore a Nicola che non ha ceduto al fascino dei Blackberry come molti suoi simili. Ma non provate a chiedergli  un commento sul discorso di Salvatore!

Amerì, u’ ‘mbruglià!!!

18 Apr

RENDE::: Caro Amerigo Castiglione, abbiamo ricevuto in redazione una piccata lettera di rimostranze dai toni pacati ma decisi: la scrive un gruppo di cosentini residenti in via Pietro Colletta, zona svincolo dell’autostrada. No, non Cosenza nord (anzi “Rende” come ha imposto qualcuno colto da invidia penis per il capoluogo applicata alla segnaletica stradale), bensì Cosenza sud, vale a dire Cosenza.

La missiva, per farla breve, stigmatizza l’uso di una scritta a spray notoriamente cosentina (“Dicica-uuu!”, trad: dicono che… ohibò!) in una campagna elettorale non cosentina. “Cari politici rendesi – si legge nella lettera – fatevi le scritte vostre!”. Giallo, invece, sulla localizzazione di “Ooo! Compà cumè?” (trad: o mio sodale, cosa ti riserva la vita?), sebbene anche quella ci sembri riconducibile all’interno della cinta muraria del capoluogo. Amerì, tanto ti dovevamo per correttezza.

SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

COSENZA::: Dal Gramna a Palazzo dei Bruzi: Antonio Curcio (Sel) e Massimo Prudente (Pd) si ritrovano dopo anni in barricate opposte, ma neanche tanto. Volti noti della sinistra extraparlamentare cosentina, oggi, meno che quarantenni, lavorano rispettivamente da bibliotecario e broker con tanto di rubrica economica sul giornale. Però non ditegli che hanno fatto il salto della quaglia: si saranno un po’ ammorbiditi rispetto a vent’anni fa, ma di certo il Pdl non fa per loro.

SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

COSENZA::: I manifesti già appesi ai muri, ma col partito sbagliato e non per colpa sua: Luigi “Ninni” Gagliardi in nottata ha dovuto rinunciare a Sel e riparare – sempre sponda Paolini – in Autonomia e Diritti, il listone dei peruginiani pentiti. Ora Ninni, ex leader del Movimento disoccupati, dovrà vedersela anche lui con la tendenza 2011: sostituire il simbolo della lista sui 6×3 già stampati e “appicati”. Opterà per il lodo-Mazzuca (disco bianco) o per il lodo-Sacco (me ne frego, tanto mi votano lo stesso)?

Stranieri, il Pdl scavalca gli altri a sinistra

16 Apr

COSENZA::: Di Gheorghe Bonciu abbiamo già imparato a riconoscere il viso sui manifestini: rumeno, cercherà di captare il voto dei sempre più numerosi “naturalizzati” accanto a Lakdar Lahcine. Entrambi correranno nella lista a sostegno di Mario Occhiuto denominata “Popolari e liberali”, tra le prime sei a essere presentate ieri. I due stranieri se la dovranno vedere con vere e proprie “macchine da voti”: dal capolista Luca Morrone, figlio d’arte come Carmine Tagliente (il padre, ex Udeur, è stato consigliere circoscrizionale nel centro storico), ai più navigati Domenico Ambrosiano, Roberto Bartolomeo, Pierino Belmonte e Giacomo Fuoco.

Quanto a multiculturalità, la sinistra risponde con Baba Sissoko, il musicista del Mali naturalizzato cosentino che correrà in Sel; ma Paolini schiera anche Abdelmounaem (facciamo Abdel per semplicità?) Bouhaleb, sesto nella lista Pli che schiera in testa Eugenio Barca e l’artista Enrico Meo tra gli esordienti.

SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

IN CAMPO Pilerio De Luca

COSENZA::: Pilerio De Luca sceglie Enzo Paolini nonostante le indicazioni del Pd romano di convergere su Salvatore Perugini. De Luca è un giovane cosentino ed è molto legato al vicepresidente della Provincia, Mimmo Bevacqua. Entrambi sono tra i fondatori della corrente interna ai democrats “zonadem” che si richiama alle posizioni nazionali di Dario Franceschini e della sua “areadem”. Sulla scelta di De Luca pare abbiano pesato i consigli dello stesso Bevacqua e di Franco Laratta rimasti fedeli alla linea politica tracciata da Mario Oliverio. Proprio quel Mario Oliverio che ha deciso di puntare tutto su Paolini.