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La politica dei “due forni” del Pdci reggino

13 Apr

REGGIO CALABRIA::: Chi lo ha detto che la politica dei “due forni” è una prerogativa esclusiva dell’Udc? Basta dare un’occhiata a quanto sta succedendo a Reggio Calabria per rendersi conto che si tratta di un’affermazione falsa. Prendete, ad esempio, il partito dei Comunisti Italiani. Che, dopo un periodo di lunga riflessione, ha fatto le sue scelte per le alleanze. Con una sorpresa, però. Alla Provincia il Pdci sarà al fianco di Pd, Psi e Prc nella coalizione che sostiene il presidente uscente Pinone Morabito, mentre al Comune, i seguaci di Diliberto, sosterranno assieme a Idv, Sel e Verdi (e in contrapposizione al cartello che vede protagonisti democrats, socialisti e rifondaroli) il candidato a sindaco Aldo De Caridi.

Non è difficile capire che tutto ruota intorno a Massimo Canale. E’ lui che il Pdci non sosterrà mai. D’altronde i rapporti tra lo stesso Canale (che tenta la scalata a palazzo San Giorgio) e Michelangelo Tripodi (ras locale del Pdci) si sono deteriorati da un pezzo. La loro è una storia di veti incrociati che poco c’entra con la politica. Ufficialmente, i Comunisti Italiani motivano la loro scelta facendo leva sulla necessità di assicurare discontinuità rispetto al recente passato: «Questo Polo della sinistra – spiega il segretario cittadino, Ivan Tripodi – rappresenta la vera novità e un’assoluta discontinuità rispetto alla scellerata politica del Pdl e al fallimento del presunto “modello Reggio”». E la discontinuità, sempre per il Pdci, c’è anche rispetto «alla scelta – prosegue Tripodi – in favore dei voltagabbana assunta da una ristretta oligarchia del Partito democratico che evidenzia totale pochezza e assoluta inconsistenza. Del resto, nelle cronache mai smentite di questi giorni, l’appoggio a Canale sarebbe la merce di scambio rispetto all’adesione dello stesso candidato sindaco e del consigliere regionale Nino De Gaetano al Pd».

Sarà tutto vero, per carità. Ma non è che in questo modo si finisce per fare il gioco del centrodestra?

Canale-Pdci: fine di un grande amore…

5 Apr

REGGIO CALABRIA::: Massimo Canale e il Pdci divorziano e lo fanno pure in maniera plateale. Con il partito dei Comunisti Italiani (di cui Canale è stato capogruppo in consiglio comunale e segretario provinciale) che non esita a definire «scellerata» la scelta del Pd di sostenere la sua candidatura a sindaco.
Quello di Michelangelo Tripodi, finora, era l’unico partito del centrosinistra che ancora doveva decidere cosa fare. In sostanza le strade erano due: convergere sulla coalizione Pd-Psi-Prc e movimenti civici oppure dare vita alla coalizione di sinistra che poggia sull’asse Idv-Verdi-Sel. Il Pdci farà parte di quest’ultima aggregazione che candida Aldo De Caridi (Comune) e Gianni Nucera (Provincia). A breve, le parti si vedranno e metteranno tutto nero su bianco. Per il momento, c’è una lettera della segreteria del Pdci, che la dice chiara sulla linea che perseguiranno i seguaci di Diliberto: «Cari compagni e amici a seguito della recentissima scelta, scellerata e suicida, del Pd reggino in merito alla formalizzazione delle indicazioni dei candidati a sindaco e a presidente della provincia, riteniamo opportuno dare continuità alla nostra comune iniziativa politica già esplicata nelle settimane scorse, nel quadro dei valori condivisi e finalizzati a costruire un’aggregazione di sinistra, progressista ed ecologista in vista delle imminenti elezioni amministrative. Per questo motivo – conclude la segreteria provinciale del Pdci – riteniamo importante incontrarci, nel più breve tempo possibile, per costruire un progetto utile per la città e la provincia e per concordare le candidature». Unità del centrosinistra addio, insomma. Con buona pace di chi (vedi lo stesso Canale) non ha smesso per un attimo di coltivare il sogno di vedere una coalizione compatta. Per lui il messaggio che arriva dal Pdci è molto chiaro. Niente strategie comuni. Come a dire: se prima c’era amore, adesso ci facciamo la guerra…

A Reggio Pd, Psi e Prc ufficializzano Morabito (Provincia) e Canale (Comune)

4 Apr

REGGIO CALABRIA::: A Reggio Calabria succede tutto in una giornata. Idv, Verdi e Sel presentano i loro candidati Aldo De Caridi (dipietrista correrà per la carica di sindaco) e Giovanni Nucera (vendoliano sarà in campo per la presidenza della Provincia). Pd, Psi e Rifondazione Comunista, in serata, rompono gli indugi e ufficializzano le loro decisioni. Alla Provincia si punta sull’uscente Pino Morabito mentre per il Comune si converge su Massimo Canale. La decisione viene accompagnata da una scarna dichiarazione: «Da questi tre partiti sono stati espressi volontà ed impegno a tenere aperto il confronto, al fine di favorire una prospettiva unitaria tesa ad allargare ulteriormente la coalizione ad altri gruppi politici e movimenti civici del centrosinistra che vogliano condividere il progetto, le candidature formalizzate ed il codice etico». Fuori dal politichese, democrats e company lavoreranno d’astuzia per “pescare” nelle aree di malcontento presenti nell’altro spezzone di centrosinistra. Non è un mistero che in Sel e Idv sono in tanti (ne è testimonianza la partecipata assemblea dei dissidenti di sabato scorso) a non ritenere utile la candidatura di De Caridi a palazzo San Giorgio e, quindi, a premere per convergere su Canale. Che, in ogni caso, potrà contare sui consensi di diversi movimenti civici che hanno scelto di “sposare” la sua battaglia politica.

Chi resta nel limbo è, invece, il partito dei Comunisti Italiani. Loro non avrebbero problemi a sostenere Morabito ma l’ostacolo vero è rappresentato da Canale. I vertici reggini del Pdci (Michelangelo Tripodi in testa) non vogliono proprio che il loro ex capogruppo in consiglio comunale possa contare anche sui loro consensi. Alla base, tuttavia, non ci sarebbero vere motivazioni politiche ma solo scaramucce di carattere personale. Logiche di veti incrociati che, come sta succedendo in altre realtà calabresi (su tutte Cosenza), non fanno altro che avvantaggiare i candidati degli schieramenti opposti al centrosinistra.

 

Morabito riconfermato. E Canale spera…

2 Apr

REGGIO CALABRIA::: Manca solo l’ufficialità ma tutto fa pensare che Pino Morabito sarà ricandidato alla presidenza della Provincia. Al suo fianco ci saranno Pd, Prc, Psi e molto probabilmente il Pdci. Niente da fare, invece, per l’accordo con Idv e Sel che avevano posto un veto sul nome di Morabito. Veto rispedito al mittente dai vertici locali dei democrats. Da qui la scelta di dipietristi e vendoliani di presentare candidati autonomi dall’altro centrosinistra sia alla Provincia che al Comune.
L’altra novità di giornata riguarda pure la competizione conquistare palazzo San Giorgio. Si apre un nuovo spiraglio per Massimo Canale. La scelta romana di candidare a Cosenza l’uscente Salvatore Perugini ha ridato speranza al battagliero avvocato reggino di stretta osservanza comunista. Ora vi starete chiedendo quale sia il collegamento tra Perugini e Canale. Eccolo spiegato: a Largo del Nazareno l’aut l’aut  partito da Pier Luigi Bersani non lascia spazio a molte interpretazioni: “Il Pd sosterrà candidati che hanno dimostrato di lavorare per l’unità del centrosinistra e che, soprattutto, non hanno assunto comportamenti ambigui”. E a Reggio, Canale, ha dimostrato di lavorare per costruire una candidatura condivisa prima invocando le primarie di coalizione e poi cercando di trovare una mediazione ovvero lavorare per una coalizione ampia per non consegnare la città in mano a Demy Arena o Peppe Bova.
I bene informati parlano di una svolta ormai prossima. Il Pd, attraverso il suo commissario Mommo Demaria, avrebbe rotto gli indugi e scelto di sostenere Canale nella sua corsa a sindaco. Dello stesso avviso sarebbero Prc, Psi oltre a diversi movimenti civici che si richiamano ai cespugli del centrosinistra. Più defilata la posizione dei Comunisti Italiani. Un caso davvero strano, questo. Canale, che è stato per anni il capogruppo del Pdci in consiglio comunale, adesso non trova l’appoggio del partito che lui stesso ha contribuito a far crescere e radicare a queste latitudini. Tra i più riottosi verso la soluzione Canale viene segnalato il il ras locale del partito, Michelangelo Tripodi. Che forse mal digerisce la crescita del suo ex delfino. Come dire: la sindrome di Tafazzi non risparmia proprio nessuno.