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Tra la Napoli e Scopelliti è guerra sulla legalità

16 Apr

REGGIO CALABRIA::: Lo scontro, questa volta, è senza precedenti. Volano gli stracci (tanto per usare un eufemismo) tra Angela Napoli e Peppe Scopelliti. Con la prima che rifiuta la candidatura a sindaco di Reggio Calabria offertale da Fli: «Non scendo in campo perché in riva allo Stretto il consenso popolare è condizionato dalla ’ndrangheta» e il secondo che risponde indignato: «Angela Napoli dovrebbe vergognarsi. Infanga la nostra terra. Capisco che è più facile fare la parlamentare! Soltanto chi scende in campo e si sporca le mani può essere accusato di connivenze che non hanno alcuna sussitenza. Coloro i quali parlano sempre di mafia sono i primi alleati della ‘ndrangheta! Se non parlassero di mafia di cosa parlerebbero?».

In condizioni normali, lo scambio di battute al vetriolo si sarebbe concluso qui. E, invece, è di nuovo la vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia a dare fuoco alle polveri. Dalla pagina personale di Facebook, la Napoli, torna a disegnare scenari foschi: «Come non dare ragione al governatore della Calabria quando dice che “dovrei vergognarmi”. Ho riservato per lui un posto in prima fila alla manifestazione, indetta da Futuro e Libertà a Reggio Calabria, proprio sulla “legalità” a cui parteciperà il presidente Fini. E’ vero, lui ed alcuni suoi familiari, non penso che possano sedere in prima fila allorquando si parla di legalità». Insomma, tra i due ex missini, se non siamo agli insulti, poco di manca. E pensare che manca ancora un mese al voto…

Gentile: «Il Pdl avrà liste pulite». Ma poi dimentica Marcianò

14 Apr

REGGIO CALABRIA::: L’accusa lanciata dal senatore pidiellino Tonino Gentile è chiara ma soprattutto pesante: «Il Pdl ha rispettato per intero il codice etico, mentre non abbiamo notizie delle altre liste. Sembra – continua il senatore – che in alcune di esse compaiono nomi di persone che hanno tuttora gravi problemi giudiziari e noi, pur nel rispetto assoluto della presunzione di innocenza, siamo nettamente contrari a candidare chi non abbia chiarito la sua posizione rispetto a contestazioni gravi che riguardano anche reati contro la pubblica amministrazione». Parole di un certo peso, insomma. Destinate a non passare inosservate. Soprattutto dopo l’approvazione, da parte del consiglio regionale, del codice etico per l’autoregolamentazione delle candidature alle elezioni.
C’è un piccolo (ma forse grande) particolare che sfugge al senatore Gentile, tra l’altro componente della Commissione parlamentare antimafia. Nelle liste del Popolo della Libertà, correrà (a meno di colpi di scena dell’ultima ora) per un posto nel consiglio provinciale di Reggio Calabria, Michele Marcianò. Proprio quel Marcianò finito nell’inchiesta “Meta” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tutto ruota attorno alla campagna elettorale del 2007, culminata con l’elezione a sindaco di Scopelliti con quasi il 70% dei voti. Con lui a Palazzo San Giorgio, sede del consiglio comunale, entrarono Manlio Flesca e Michele Marcianò, intercettati con l’imprenditore Barbieri (il primo) e con il boss latitante Cosimo Alvaro (il secondo) mentre barattavano posti di lavoro e consulenze in cambio di voti.
E allora, di cosa parla Gentile? Possibile che nessuno lo abbia avvisato della discesa in campo di Marcianò? Lui per il momento tira dritto e non le manda di certo a dire: «Il codice approvato dalla Commissione Magarò e le deliberazioni della Comunità europea e della Commissione parlamentare antimafia, andrebbero rispettate pedissequamente da tutti i partiti e dalle liste civiche. Riteniamo che la ricerca affannosa e ossessiva del consenso sia un errore grave del quale i calabresi di ogni città non hanno bisogno, ma ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi all’elettorato».

Lamberti lascia il centrosinistra. Pronto l’abbraccio con Scopelliti

13 Apr

MEDICO-EDITORE Lamberti Castronuovo

REGGIO CALABRIA::: La notizia, almeno per i reggini, è forse più grande dello tsunami che ha colpito il Giappone qualche settimana addietro. Eduardo Lamberti Castronuovo e Peppe Scopelliti seduti allo stesso tavolo per parlare di politica. Voi direte: qual è la novità? Eccola spiegata: i due pezzi da novanta della politica reggina (si sfidarono per la poltrona di sindaco alle elezioni comunali del 2007), questa volta, deporranno le armi da combattimento per partecipare (assieme ai vari Alberto Sarra, Franco Talarico, Amedeo Canale, Elio Belcastro e Peppe Raffa) al battesimo di Forza del Sud (il movimento del sottosegretario siciliano Gianfranco Miccichè) in Calabria. L’appuntamento è per dopodomani al cineteatro Odeon di Reggio Calabria.

Che sia l’inizio di una nuova stagione politica per Lamberti? Sembrerebbe di sì. E la conferma arriva pure da un’intervista, rilasciata lunedì scorso al Quotidiano della Calabria, in cui Lamberti prende le distanze dal Pd e dal centrosinistra, e ammette di aver avviato un dialogo con l’attuale governatore calabrese. Dialogo che, evidentemente, continuerà anche venerdì all’Odeon in occasione dell’arrivo di Miccichè.

L’UniReggio non può più assumere. Addio cervelli?

11 Apr

Cinque atenei sono nei guai. E tra questi c’è anche Reggio Calabria. L’università dello Stretto non potrà assumere personale per via degli sforamenti che si sono registrati nel pagamento degli stipendi. Un “piaga” che ha colpito altre quattro sedi nel Meridione: le due di Bari, Foggia e la Parthenope. Ne dà notizia, oggi, l’inserto “Mezzogiorno Economia” del Corriere della Sera. La decisione del ministero ha già causato la chiusura di alcuni corsi di laurea a Bari, dato che ai pensionamenti dei prof più anziani non sono seguite assunzioni. A Reggio potrebbe andare meglio, perché il parco docenti è più giovane, ma il segnale è ugualmente preoccupante. Specie per i precari e quelli che sperano in un posto al sole nell’ateneo. Per loro la strada si fa in salita. Altri cervelli (tanto per restare alla retorica più in voga) destinati a emigrare.

Canale-Pdci: fine di un grande amore…

5 Apr

REGGIO CALABRIA::: Massimo Canale e il Pdci divorziano e lo fanno pure in maniera plateale. Con il partito dei Comunisti Italiani (di cui Canale è stato capogruppo in consiglio comunale e segretario provinciale) che non esita a definire «scellerata» la scelta del Pd di sostenere la sua candidatura a sindaco.
Quello di Michelangelo Tripodi, finora, era l’unico partito del centrosinistra che ancora doveva decidere cosa fare. In sostanza le strade erano due: convergere sulla coalizione Pd-Psi-Prc e movimenti civici oppure dare vita alla coalizione di sinistra che poggia sull’asse Idv-Verdi-Sel. Il Pdci farà parte di quest’ultima aggregazione che candida Aldo De Caridi (Comune) e Gianni Nucera (Provincia). A breve, le parti si vedranno e metteranno tutto nero su bianco. Per il momento, c’è una lettera della segreteria del Pdci, che la dice chiara sulla linea che perseguiranno i seguaci di Diliberto: «Cari compagni e amici a seguito della recentissima scelta, scellerata e suicida, del Pd reggino in merito alla formalizzazione delle indicazioni dei candidati a sindaco e a presidente della provincia, riteniamo opportuno dare continuità alla nostra comune iniziativa politica già esplicata nelle settimane scorse, nel quadro dei valori condivisi e finalizzati a costruire un’aggregazione di sinistra, progressista ed ecologista in vista delle imminenti elezioni amministrative. Per questo motivo – conclude la segreteria provinciale del Pdci – riteniamo importante incontrarci, nel più breve tempo possibile, per costruire un progetto utile per la città e la provincia e per concordare le candidature». Unità del centrosinistra addio, insomma. Con buona pace di chi (vedi lo stesso Canale) non ha smesso per un attimo di coltivare il sogno di vedere una coalizione compatta. Per lui il messaggio che arriva dal Pdci è molto chiaro. Niente strategie comuni. Come a dire: se prima c’era amore, adesso ci facciamo la guerra…

A Reggio Pd, Psi e Prc ufficializzano Morabito (Provincia) e Canale (Comune)

4 Apr

REGGIO CALABRIA::: A Reggio Calabria succede tutto in una giornata. Idv, Verdi e Sel presentano i loro candidati Aldo De Caridi (dipietrista correrà per la carica di sindaco) e Giovanni Nucera (vendoliano sarà in campo per la presidenza della Provincia). Pd, Psi e Rifondazione Comunista, in serata, rompono gli indugi e ufficializzano le loro decisioni. Alla Provincia si punta sull’uscente Pino Morabito mentre per il Comune si converge su Massimo Canale. La decisione viene accompagnata da una scarna dichiarazione: «Da questi tre partiti sono stati espressi volontà ed impegno a tenere aperto il confronto, al fine di favorire una prospettiva unitaria tesa ad allargare ulteriormente la coalizione ad altri gruppi politici e movimenti civici del centrosinistra che vogliano condividere il progetto, le candidature formalizzate ed il codice etico». Fuori dal politichese, democrats e company lavoreranno d’astuzia per “pescare” nelle aree di malcontento presenti nell’altro spezzone di centrosinistra. Non è un mistero che in Sel e Idv sono in tanti (ne è testimonianza la partecipata assemblea dei dissidenti di sabato scorso) a non ritenere utile la candidatura di De Caridi a palazzo San Giorgio e, quindi, a premere per convergere su Canale. Che, in ogni caso, potrà contare sui consensi di diversi movimenti civici che hanno scelto di “sposare” la sua battaglia politica.

Chi resta nel limbo è, invece, il partito dei Comunisti Italiani. Loro non avrebbero problemi a sostenere Morabito ma l’ostacolo vero è rappresentato da Canale. I vertici reggini del Pdci (Michelangelo Tripodi in testa) non vogliono proprio che il loro ex capogruppo in consiglio comunale possa contare anche sui loro consensi. Alla base, tuttavia, non ci sarebbero vere motivazioni politiche ma solo scaramucce di carattere personale. Logiche di veti incrociati che, come sta succedendo in altre realtà calabresi (su tutte Cosenza), non fanno altro che avvantaggiare i candidati degli schieramenti opposti al centrosinistra.

 

Per Raffa ora ci sono i manifesti. Ma Scopelliti snobba lui e Cicchitto

3 Apr

 

 

CORRETTI I manifesti pro-Raffa del Pdl

REGGIO CALABRIA::: Dopo l’investitura ufficiale di Fabrizio Cicchitto, ora per Peppe Raffa arrivano pure i manifesti “corretti”. Gli incaricati della pubblicità del Pdl a Reggio hanno provveduto a riparare (basta osservare la foto in alto) allo strafalcione dei giorni scorsi, quando in città sono comparsi dei giganteschi 6X3 con il simbolo del Pdl sopra al nome di Demetrio Arena e lo slogan: «Per la Provincia fai vincere il governo del fare». Un clamoroso autogol, insomma, considerando che Arena è il candidato a sindaco della coalizione di centrodestra.
Tutto risolto? Non proprio. Nei pidiellini reggini la spaccatura è netta e se n’è avuta una dimostrazione  plastica proprio ieri in occasione della discesa di Cicchitto (venuto ufficialmente a presentare la sua ultima fatica letteraria) nella città dello Stretto. Il capogruppo dei  berluscones alla Camera si è visto recapitare una missiva a firma di Peppe Scopelliti. Nella lettera, il governatore calabrese, giustificava (causa impegni istituzionali fuori dalla Calabria) la sua assenza alla kermesse di partito. Niente di strano fino a questo punto se non fosse che Scopelliti, proprio nella giornata di sabato, ha presenziato ad una serie di appuntamenti (tra cui spicca l’inaugurazione del nuovo blocco operatorio dell’ospedale Riuniti) in territorio reggino.
E, dunque, appare fin troppo chiaro che Scopelliti ha volutamente evitato il contatto con Cicchitto. D’altronde, la candidatura di Raffa,  è decisamente un boccone amaro da mandare gi ù a cuor leggero. Soprattutto per lui che si era speso (e anche tanto) in prima persona per  piazzare in quella casella, il capogruppo del partito in consiglio regionale, Luigi Fedele.

Morabito riconfermato. E Canale spera…

2 Apr

REGGIO CALABRIA::: Manca solo l’ufficialità ma tutto fa pensare che Pino Morabito sarà ricandidato alla presidenza della Provincia. Al suo fianco ci saranno Pd, Prc, Psi e molto probabilmente il Pdci. Niente da fare, invece, per l’accordo con Idv e Sel che avevano posto un veto sul nome di Morabito. Veto rispedito al mittente dai vertici locali dei democrats. Da qui la scelta di dipietristi e vendoliani di presentare candidati autonomi dall’altro centrosinistra sia alla Provincia che al Comune.
L’altra novità di giornata riguarda pure la competizione conquistare palazzo San Giorgio. Si apre un nuovo spiraglio per Massimo Canale. La scelta romana di candidare a Cosenza l’uscente Salvatore Perugini ha ridato speranza al battagliero avvocato reggino di stretta osservanza comunista. Ora vi starete chiedendo quale sia il collegamento tra Perugini e Canale. Eccolo spiegato: a Largo del Nazareno l’aut l’aut  partito da Pier Luigi Bersani non lascia spazio a molte interpretazioni: “Il Pd sosterrà candidati che hanno dimostrato di lavorare per l’unità del centrosinistra e che, soprattutto, non hanno assunto comportamenti ambigui”. E a Reggio, Canale, ha dimostrato di lavorare per costruire una candidatura condivisa prima invocando le primarie di coalizione e poi cercando di trovare una mediazione ovvero lavorare per una coalizione ampia per non consegnare la città in mano a Demy Arena o Peppe Bova.
I bene informati parlano di una svolta ormai prossima. Il Pd, attraverso il suo commissario Mommo Demaria, avrebbe rotto gli indugi e scelto di sostenere Canale nella sua corsa a sindaco. Dello stesso avviso sarebbero Prc, Psi oltre a diversi movimenti civici che si richiamano ai cespugli del centrosinistra. Più defilata la posizione dei Comunisti Italiani. Un caso davvero strano, questo. Canale, che è stato per anni il capogruppo del Pdci in consiglio comunale, adesso non trova l’appoggio del partito che lui stesso ha contribuito a far crescere e radicare a queste latitudini. Tra i più riottosi verso la soluzione Canale viene segnalato il il ras locale del partito, Michelangelo Tripodi. Che forse mal digerisce la crescita del suo ex delfino. Come dire: la sindrome di Tafazzi non risparmia proprio nessuno.

Il Pdl scambia il Comune per la Provincia

31 Mar

CONFUSIONE Il manifesto del Pdl che invita a votare Arena alla Provincia

 

REGGIO CALABRIA::: Non vorremmo essere nei panni di Peppe Raffa. Candidato ufficialmente (si è auto-presentato in una conferenza stampa) dai vertici nazionali (sul suo nome c’è il placet del duo Verdini-Lupi) del suo partito alla presidenza della Provincia, il sindaco di Reggio, ieri mattina si è svegliato trovando per la strade della sua città una sgradita sorpresa. I manifesti 6X3 che il partito reggino ha fatto affiggere sono impeccabili dal punto di vista grafico ma con uno slogan alquanto “singolare”: sotto al logo del Pdl c’è la scritta per Demetrio Arena e l’appello: «Per la Provincia fai vincere il governo del fare». Raffa all’inizio, avvertito dal suo staff dell’inconveniente, l’ha buttata sul ridere: «Non ci credo! Non è possibile». Poi, uscendo da casa, è arrivata l’amara scoperta.

Al momento, in riva allo Stretto, sono tre l’ipotesi avanzate su questa gag, tutta di marca pidiellina.

1) I pubblicitari del Pdl, commettendo un marchiano errore, hanno scritto Provincia al posto di Comune.

2) Il candidato alla Provincia è Demetrio Arena che pure qualche giorno addietro aveva inaugurato la sua segreteria di candidato sindaco.

3) I vertici locali del Pdl (Peppe Scopelliti e Luigi Fedele in testa) hanno (volutamente) dimenticato il nome del candidato alla Provincia, anche perchè non ancora ufficializzato.

Saremmo proprio curiosi di sapere cosa ne pensa il Cavaliere di tutto questo desolante spettacolo.

A Reggio il Terzo Polo sceglie Peppe Bova

31 Mar

REGGIO CALABRIA:::  Alla fine di un lungo ed estenuante summit, il Terzo Polo ha deciso di candidare Peppe Bova alla carica di sindaco di Reggio Calabria. L’ex presidente del consiglio regionale sarà in corsa per la poltrona più prestigiosa di palazzo San Giorgio. Non si è trattato di una scelta facile. Sul nome di Bova si sono registrati alcuni veti, in particolare della componente di “Autonomia e Diritti” che si richiama alle posizioni di Agazio Loiero. I seguaci dell’ex governatore calabrese avrebbero visto bene in quel posto un outsider come Nino Zimbalatti o Enzo Amodeo piuttosto che un big (le ruggini tra i due ex alfieri del Pd calabrese sono rimaste intatte) del calibro di Bova. Entrambi sono fedelissimi di Peppe ed entrambi hanno deciso di fare un passo indietro per lasciare spazio al loro leader. Che in riva allo Stretto potrà contare sull’apporto di Democratici in movimento, Autonomia e Diritti, Api, Movimento per il Sud, il Polo di Centro di Pasquale Tripodi e i Riformisti di Giovanni Laganà. A questo nucleo vanno aggiunte diverse liste civiche e alcuni movimenti, come Mpa e alcune aree ambientaliste, che stanno ancora valutando se inserirsi in questo cartello elettorale.

Di certo c’è che questo schieramento ha l’ambizione di scardinare le due tradizionali coalizioni (il centrodestra e l´Udc puntano tutto su Demy Arena mentre il centrosinistra è ancora in mezzo al guado) e sperare di passare nel ballottaggio dove le carte potrebbero essere nuovamente rimescolate. Ballottaggio che i terzopolisti contano di poter raggiungere anche alla Provincia dove candidano l’ex senatore Pietro Fuda.