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Colazione al Bronx

3 Apr

COSENZA::: Non sono neanche le undici di una domenica assolata, la prima su cui incombe ufficialmente il Perugini-bis. Nei pressi di un bar del centro – a un’ora dall’inizio della conferenza stampa del sindaco uscente e ricandidato – Franz Caruso discute animatamente con Mimmo Genise, volpone socialista e attuale assessore comunale, per quanto invisibile. Sono in mezzo alla strada e gesticolano davanti a un macchinone in doppia fila. Che stiano parlando del già celebre ticket Perugini sindaco / Caruso vice? Magari con sponsor Nicola Adamo, al quale la formula dell’accoppiata sembra piacere tanto da averla proposta a Nucci durante l’ultima riunione nella sede dei Socialisti lunedì scorso, quando tutto era ancora incerto?

Una notizia certa è che è tornato il ticket. Sì, perché in politica il lessico si rinnova per perpetuarsi sempre uguale a se stesso, e non è un caso che Perugini abbia rilanciato, proprio nella inedita conferenza stampa domenicale, la solita tiritera della Città Unica. Capirai che novità. Ma con i proclami, Salvatore ha dispensato puntualmente dei messaggi in codice a Caruso tanto da ribadire – si legge nel comunicato del portavoce Raffaele Zunino – “che, sempre nell’ambito di un metodo di grande rispetto, lavorerà per una semplificazione del quadro delle candidature”: che tradotto significa “cancelleremo la candidatura di Franz Caruso”, senza prevaricazioni per carità siamo pur sempre democristiani. E infatti la nota continua così: Perugini “si è detto convinto che il senso di responsabilità prevarrà anche nei settori del Pd che avevano operato altre scelte prima (ecco il riferimento a Caruso, ndV) della sua ricandidatura. ‘Non ho mai avuto screzi con nessuno, perciò credo che se prevarrà la buona politica le soluzioni si troveranno’”. Con buona pace di chi già aveva iniziato a congetturare su come potesse comportarsi il Partito socialista, in campo da martedì scorso con Caruso per la famosa discontinuità e ora probabile alleato del Pd. Niente di cui sorprendersi: presentando la propria candidatura al Caffè letterario, l’avvocato socialista aveva dedicato – a sorpresa, per molti – l’ultimo passaggio del proprio discorso proprio al sindaco uscente, presentandolo come un bravo amministratore: “Ha fatto un buon lavoro e nonostante questo è stato scaricato dal Pd”.

Di inaspettati ammiratori, Perugini ne ha anche tra chi non abita a Cosenza (e un perché ci sarà…). “Ieri si è scritta una pagina di buona politica, quella che privilegia l’etica dei comportamenti”, ha rivendicato ancora il sindaco nella conferenza stampa di mezzogiorno; ma se potessero dire la loro i cosentini e non i vertici pd Zoggia o Fioroni che – vivendo a Roma – possono ben parlare di “scelta in cui prevalgono merito e impegni”, beh i cosentini direbbero che più importante dell’“etica dei comportamenti” c’è la qualità dei risultati. Che per i 5 anni di Perugini sono decisamente scarsi. Altro che “meriti e impegni”.

Per completezza d’informazione c’è da ricordare infine il ragionamento di Adamo nella citata riunione di lunedì scorso nella sede socialista di via Adige: “Non possiamo appoggiare Nucci perché se da Roma arriva, come noi crediamo, una bocciatura per Paolini, dobbiamo trovarci già con un candidato pronto, e che sia espressione dei partiti”. Il resto è storia nota: lunedì notte si converge su Franz Caruso, il pomeriggio seguente Adamo è in prima fila nel pubblico (non al tavolo) che applaude alle parole del penalista. E adesso che farà? Soprattutto: che faranno i tanti assessori e consiglieri di maggioranza che, con lui, martedì scorso erano in platea, anche loro entusiasti per l’opzione Caruso? Scaricheranno il sindaco o quello che – pure nel modo di vestire – sembra il suo replicante in versione socialista?

Un candidato per il Pd? Non c’è fretta…

31 Mar

COSENZA::: Ufficialmente la decisione dovrebbe arrivare «entro la fine della settimana». Almeno a sentire le parole di Davide Zoggia, responsabile enti locali per il Partito democratico. Molto più probabilmente la decisione arriverà oggi o domani quando Pier Luigi Bersani metterà fine alla diatriba tutta cosentina sulla scelta del candidato a sindaco da sostenere. L’intervento del segretario nazionale si è reso necessario dopo il primo step di ieri quando a Roma hanno fatto capolino i vari Maiolo, Principe, Franchino, Laratta, Bruno Bossio e Perugini. Ad ascoltarli, oltre allo stesso Zoggia c’erano il capo della segreteria di Bersani, Maurizio Migliavacca e Gianni Dal Moro, braccio destro di Enrico Letta. Mancavano Mario Oliverio e Carletto Guccione. Il primo, pur essendo nella Capitale, ha preferito l’udienza con Papa Benedetto XVI al vertice di partito. Il secondo ha scelto di attendere le novità restando in riva al Crati. Che poi non sono arrivate. Di certo c’è che l’unità del centrosinistra a Cosenza sembra solo un’utopia. E anche Zoggia si mostra molto prudente: «Non so se sarà possibile raggiungere l’obiettivo dell’unità ma ci deve essere senz’altro quella più ampia possibile».

Per il momento si resta ai blocchi di partenza, insomma. Enzo Paolini (sulla cui candidatura sono state espresse riserve da un po’ tutti i rappresentanti calabresi) e Franz Caruso dovranno ancora attendere per capire se potranno contare, nella loro coalizione, sul simbolo del Pd. Alla fine, Bersani, potrebbe pure optare per una soluzione pilatesca, e non concedere il logo dei democrat a nessuno dei due contendenti. E che la soluzione al dilemma sia ancora lontana lo dimostra pure la telegrafica dichiarazione di Maiolo: «Abbiamo espresso in maniera netta il nostro punto di vista. Ovviamente il punto di vista finale è quello del segretario nazionale e noi rispetteremo le sue indicazioni».

La palla, dunque, passa a Bersani. Oggi il segretario affronterà pure il “caso-Reggio” dove, al momento, il centrosinistra appare spappolato ed è nato un blocco politico guidato da Sel che insieme a Idv, Pdci e Verdi ha deciso di candidare Gianni Nucera a presidente della Provincia e l’avvocato Aldo De Caridi a sindaco della città dello Stretto. Non è azzardato ipotizzare che il leader del Pd chiuda, simultaneamente, le questioni calabresi.