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SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

COSENZA::: Dal Gramna a Palazzo dei Bruzi: Antonio Curcio (Sel) e Massimo Prudente (Pd) si ritrovano dopo anni in barricate opposte, ma neanche tanto. Volti noti della sinistra extraparlamentare cosentina, oggi, meno che quarantenni, lavorano rispettivamente da bibliotecario e broker con tanto di rubrica economica sul giornale. Però non ditegli che hanno fatto il salto della quaglia: si saranno un po’ ammorbiditi rispetto a vent’anni fa, ma di certo il Pdl non fa per loro.

SMS La campagna elettorale in pillole

16 Apr

COSENZA::: I manifesti già appesi ai muri, ma col partito sbagliato e non per colpa sua: Luigi “Ninni” Gagliardi in nottata ha dovuto rinunciare a Sel e riparare – sempre sponda Paolini – in Autonomia e Diritti, il listone dei peruginiani pentiti. Ora Ninni, ex leader del Movimento disoccupati, dovrà vedersela anche lui con la tendenza 2011: sostituire il simbolo della lista sui 6×3 già stampati e “appicati”. Opterà per il lodo-Mazzuca (disco bianco) o per il lodo-Sacco (me ne frego, tanto mi votano lo stesso)?

Stranieri, il Pdl scavalca gli altri a sinistra

16 Apr

COSENZA::: Di Gheorghe Bonciu abbiamo già imparato a riconoscere il viso sui manifestini: rumeno, cercherà di captare il voto dei sempre più numerosi “naturalizzati” accanto a Lakdar Lahcine. Entrambi correranno nella lista a sostegno di Mario Occhiuto denominata “Popolari e liberali”, tra le prime sei a essere presentate ieri. I due stranieri se la dovranno vedere con vere e proprie “macchine da voti”: dal capolista Luca Morrone, figlio d’arte come Carmine Tagliente (il padre, ex Udeur, è stato consigliere circoscrizionale nel centro storico), ai più navigati Domenico Ambrosiano, Roberto Bartolomeo, Pierino Belmonte e Giacomo Fuoco.

Quanto a multiculturalità, la sinistra risponde con Baba Sissoko, il musicista del Mali naturalizzato cosentino che correrà in Sel; ma Paolini schiera anche Abdelmounaem (facciamo Abdel per semplicità?) Bouhaleb, sesto nella lista Pli che schiera in testa Eugenio Barca e l’artista Enrico Meo tra gli esordienti.

Candidati a perdere. “Votami e farò opposizione”

16 Apr

COSENZA::: “Mi aiuti? Con 250 voti entro nell’opposizione”. La strana campagna elettorale di un aspirante consigliere del Ps (i Socialisti di Incarnato, quelli che appoggiano Perugini) la dice lunga sul morale delle truppe del sindaco uscente, e ti fa capire che spesso i sondaggi non servono. C’è chi spera di essere eletto ma sa già di dover militare tra i banchi della minoranza! Mezzogiorno di sabato, siamo al Municipio, termine ultimo per la presentazione. “Beh, sì, è vero… Quattro liste per Perugini sono un po’ pochine”, commenta un consigliere di maggioranza uscente. A pensarci bene, nel 2002 Salvatore aveva una lista che portava il suo nome, nove anni dopo – e dopo cinque anni di governo e gestione del potere – si deve accontentare di quelle del Pd, di Api, del Ps e del Pri (e i maligni raccontano del ruolo di Nicola Adamo nel reclutamento forsennato di nomi da inserire sotto le insegne di Socialisti e Repubblicani). “E’ anche vero che Perugini ha avuto poco tempo – la pensa così un esponente dell’Udc – e poi se hai Oliverio contro, a Cosenza non fai niente”.

A proposito, nessuna lista col logo di Azione democratica per Adamo (come immaginavano, e forse un po’ temevano gli uomini di Paolini): il grande tessitore ha preferito “spalmare” i suoi fedelissimi nelle 4 in campo a sostegno di Perugini. Ma di questo e molto altro scriveremo dopo, la giornata è ancora lunga …

Paolini fa marcia indietro sul mancinismo

9 Apr

COSENZA::: Leggiamo a pagina 2 del foglio settimanale Cosenza Oggi, diretto da Antonlivio Perfetti, consigliori e ghostwriter dell’avvocato socialista sostenuto da pezzi del Pd e liste civiche: “Paolini non si sottrae al collegamento della sua candidatura alla figura e al lavoro portato avanti insieme a Giacomo Mancini ma avverte la necessità di precisare che il suo impegno è per una “nuova” rinascita e non per l’applicazione di un modello che va contestualizzato nella realtà cittadina di 18 anni fa”. Poco dopo, un passaggio ancora più esplicito: “Non c’è, dunque, nessun ritorno al passato, nessuna riproposizione di personaggi del passato, per quanto autorevoli e prestigiosi”. Troppo ripetuti e insistiti, evidentemente, i riferimenti al decennio d’oro del leone socialista. Proporsi come il nuovo e citare un periodo che i maggiorenni di oggi – nuovi al voto – non hanno neanche vissuto appieno, non è poi una mossa azzeccata. Lo staff di Paolini deve averlo capito.

Colazione al Bronx

3 Apr

COSENZA::: Non sono neanche le undici di una domenica assolata, la prima su cui incombe ufficialmente il Perugini-bis. Nei pressi di un bar del centro – a un’ora dall’inizio della conferenza stampa del sindaco uscente e ricandidato – Franz Caruso discute animatamente con Mimmo Genise, volpone socialista e attuale assessore comunale, per quanto invisibile. Sono in mezzo alla strada e gesticolano davanti a un macchinone in doppia fila. Che stiano parlando del già celebre ticket Perugini sindaco / Caruso vice? Magari con sponsor Nicola Adamo, al quale la formula dell’accoppiata sembra piacere tanto da averla proposta a Nucci durante l’ultima riunione nella sede dei Socialisti lunedì scorso, quando tutto era ancora incerto?

Una notizia certa è che è tornato il ticket. Sì, perché in politica il lessico si rinnova per perpetuarsi sempre uguale a se stesso, e non è un caso che Perugini abbia rilanciato, proprio nella inedita conferenza stampa domenicale, la solita tiritera della Città Unica. Capirai che novità. Ma con i proclami, Salvatore ha dispensato puntualmente dei messaggi in codice a Caruso tanto da ribadire – si legge nel comunicato del portavoce Raffaele Zunino – “che, sempre nell’ambito di un metodo di grande rispetto, lavorerà per una semplificazione del quadro delle candidature”: che tradotto significa “cancelleremo la candidatura di Franz Caruso”, senza prevaricazioni per carità siamo pur sempre democristiani. E infatti la nota continua così: Perugini “si è detto convinto che il senso di responsabilità prevarrà anche nei settori del Pd che avevano operato altre scelte prima (ecco il riferimento a Caruso, ndV) della sua ricandidatura. ‘Non ho mai avuto screzi con nessuno, perciò credo che se prevarrà la buona politica le soluzioni si troveranno’”. Con buona pace di chi già aveva iniziato a congetturare su come potesse comportarsi il Partito socialista, in campo da martedì scorso con Caruso per la famosa discontinuità e ora probabile alleato del Pd. Niente di cui sorprendersi: presentando la propria candidatura al Caffè letterario, l’avvocato socialista aveva dedicato – a sorpresa, per molti – l’ultimo passaggio del proprio discorso proprio al sindaco uscente, presentandolo come un bravo amministratore: “Ha fatto un buon lavoro e nonostante questo è stato scaricato dal Pd”.

Di inaspettati ammiratori, Perugini ne ha anche tra chi non abita a Cosenza (e un perché ci sarà…). “Ieri si è scritta una pagina di buona politica, quella che privilegia l’etica dei comportamenti”, ha rivendicato ancora il sindaco nella conferenza stampa di mezzogiorno; ma se potessero dire la loro i cosentini e non i vertici pd Zoggia o Fioroni che – vivendo a Roma – possono ben parlare di “scelta in cui prevalgono merito e impegni”, beh i cosentini direbbero che più importante dell’“etica dei comportamenti” c’è la qualità dei risultati. Che per i 5 anni di Perugini sono decisamente scarsi. Altro che “meriti e impegni”.

Per completezza d’informazione c’è da ricordare infine il ragionamento di Adamo nella citata riunione di lunedì scorso nella sede socialista di via Adige: “Non possiamo appoggiare Nucci perché se da Roma arriva, come noi crediamo, una bocciatura per Paolini, dobbiamo trovarci già con un candidato pronto, e che sia espressione dei partiti”. Il resto è storia nota: lunedì notte si converge su Franz Caruso, il pomeriggio seguente Adamo è in prima fila nel pubblico (non al tavolo) che applaude alle parole del penalista. E adesso che farà? Soprattutto: che faranno i tanti assessori e consiglieri di maggioranza che, con lui, martedì scorso erano in platea, anche loro entusiasti per l’opzione Caruso? Scaricheranno il sindaco o quello che – pure nel modo di vestire – sembra il suo replicante in versione socialista?

2. Chi “è avanti”, in realtà è indietro

31 Mar

RENDE::: La bruttezza, talvolta, è un manifesto. Prendete questo esemplare. L’impostazione old-fashioned (tutte maiuscole, “02 aprile”, “h. 16,30”, per non parlare degli slogan a base di scelte e concretezza, basta!!!) ci riconduce immediatamente, in una specie di “Ritorno al futuro”, a decenni fa. Ai primi esperimenti di offset. Con quel rosa carne dello sfondo – riduzione sbiadita del rosso de sinistra – che riporta tutto a una dimensione tra la sagra della mazzacorda e le svendite dell’outlet.

Fa tenerezza, però, lo slancio creativo che ha precipitato il compositore – chiamarlo grafico sarebbe un’offesa per la categoria – in un pericoloso cul de sac:  il claim giovanilista “essere avanti” è, in realtà, desueto da almeno una generazione (ricorda quei quarantenni èx paninari che chiamano “sfitinzia” la morosa del figlio), le tre torri simbolo della Città franate in una “è” con l’accento sono un’arditezza imperdonabile nella loro complessità (il risultato è sorprendente: la “E” di Emergency!!!); è infine difficilissimo, tantopiù per l’elettorato maturo di riferimento, cogliere quel calembour “Cavalcanti / Avanti” basandosi solo sulla differenza di colore nel cognome del candidato. Il quale troneggia in basso a sinistra – solo un caso? – in versione scontornata con lo sguardo di chi la sa lunga, senza sapere cosa gli stia accadendo intorno (nel senso di manifestino, non di città!).

Guerra di cifre, ma stavolta la questura non c’entra

30 Mar

Da Calabria Ora di oggi (pagina 19 edizione Cosenza): «Il Caffè letterario, a due passi da un palazzo dei Bruzi trasformatosi da oggetto del desiderio in mela del peccato del centrosinistra, era stracolmo di gente stipata, in maggioranza costretta a seguire in piedi la performance oratoria di Caruso (non è azzardato calcolare le 500 presenze)». Sì, avete capito bene: in quella saletta, per il cronista, c’erano cinquecento teste pensanti. Va bene pure l’ottimismo, ma quintuplicare una platea di cento persone appare decisamente troppo!

L’Opa di Franz e Nicola sul Pd

29 Mar

COSENZA::: L’orgoglio socialista ma non solo. Franz Caruso centellina le parole con passo felpato e con la sicurezza di poter affermare di essere «l’unico candidato a sindaco del centrosinistra qui a Cosenza». La “prima”  da aspirante primo cittadino è quasi in sordina (anche se più tardi gli organizzatori parleranno di semplice conferenza stampa e non di kermesse di coalizione) non fosse altro per le notizie che domani arriveranno da Roma dove il Pd, riunito ai massimi livelli, dovrà sciogliere il nodo e decidere se appoggiare Enzo Paolini o sostenere Caruso. Per il momento, il penalista cresciuto alle scuole manciniana e principiana, potrà contare sul sostegno del suo partito (il Psi di Luigi Incarnato), su quello dei Repubblicani e del Movimento per l’occupazione oltre che sui voti di Azione Democratica, ovvero l’area dei democrat che fa riferimento a Nicola Adamo. «Altre forze civiche si aggiungeranno a noi» profetizza Caruso. Che non si fa certo pregare per passare all’attacco: «La mia candidatura vuole rappresentare quella parte di città che non si riconosce nelle lobby di potere legate all’edilizia e alla sanità».

Caruso cita solo una volta Paolini («il suo è il centrosinistra dei loghi di partito») e mai Mario Occhiuto (candidato dell’Udc e del centrodestra). Prende di mira, invece, Mario Oliverio «che ha sciolto, per decreto, il centrosinistra in questa città e che usa le istituzioni per consumare delitti politici». E’ questo il passaggio in cui raccoglie gli applausi più convinti. Compresi quelli di Adamo che su questo versante si gioca una sfida personale e politica di primo piano. Battere, in termini di consenso, il presidente della Provincia, significherebbe aprire un’Opa sul futuro del Pd in Calabria. Ma questo è un altro discorso.

L’attualità passa da una riconferma a palazzo dei Bruzi. Caruso non è tipo da perdersi in giri di parole: «Sono quattro i punti qualificanti del mio programma: pulizia, ordine, sicurezza e solidarietà». Niente parole roboanti, insomma: «Alla città europea, preferisco una “città normale”». Solo un passaggio è dedicato a Salvatore Perugini al quale riconosce «di aver fatto un buon lavoro e nonostante questo è stato scaricato dal Pd». In sala la claque peruginiana apprezza e si fa sentire. Apprezzano pure gli assessori uscenti arrivati a dare man forte alla causa. Da Mimmo Genise a Francesca Bozzo passando per Damiano Covelli, Marco Ambrogio e Franco Ambrogio.

Il resto è un invito a serrare le fila. C’è una domanda sulla città unica Cosenza-Rende che poi è l’eterno tormentone di ogni campagna elettorale. Caruso dice «di non pensare alla città unica ma alla “città una”». Un gioco di parole per spiegare che «fisicamente e culturalmente non ci sono differenze tra i due centri ma che l’idea deve estendersi a Castrolibero e Montalto». I rendesi D’Ambrosio e Ruffolo annuiscono. Il montaltese Ugo Gravina va subito a complimentarsi. L’orgoglio socialista, in fondo, passa anche da qui.

AVVOCATO Il socialista Caruso, buona la sua performance alle ultime Europee

SPONSOR Nicola Adamo (a destra) nella platea di oggi pomeriggio al caffè letterario di Cosenza

L’immagine è trasversale. E una lettera

29 Mar

COSENZA::: Ma che ci faceva il pr di chiara matrice centrodestrorsa alla convention “de sinistra” – tra Piperno e ciromisti – di lunedì al cinema Citrigno? Pare che il giovane, con l’agenzia di comunicazione del consigliere pdl Fausto Orsomarso (la “Orsa”, assoldata anche per il lancio poi fallito dell’opzione Vincenzo Adamo) curi la campagna elettorale di Enzo Paolini. Che avrà pure pensato per un certo periodo di essere il candidato sindaco del Pdl pre-Occhiuto, ma ora è sempre più espressione del centrosinistra (mercoledì 30, forse, la fine della telenovela con l’ok del Pd romano). Altra cosa: il video in bianco e nero proposto alla platea plaudente prima del comizio dell’avvocato rugbista è firmato Gianluca Bozzo, il filmaker cosentino che segue Giacomo Mancini in ogni uscita. Un po’ com’era Leni Riefenstahl (foto) con Hitler.   

E poi c’è quel discorso della lettera. Sempre lunedì dal palchetto del cinema, Paolini ha “scelto a caso una lettera tra le tantissime” arrivategli. “E’ di un giovane” ha detto; e poi ha iniziato a riportarla al microfono, tra gli “ohh” diffusi: “Caro sindaco (applauso, ndr) spero che in questa campagna elettorale non farai come gli altri candidati che di giorno litigano con gli avversari e di sera vanno a mangiare allo stesso ristorante”. Praticamente, il ritratto di Nicola Adamo che va a cenare al ristorante di Occhiuto alle Paparelle, quartiere chic del centro storico.