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Figli, fratelli, nipoti e affini

17 Apr

COSENZA::: Non ci sono solo i Morrone e i Gentile nella schiera dei “figli di”. E la visibilità di cognomi più o meno noti (Tonino Pagliuso, Udc, e Francesco Caruso, Pdl, a sostegno di Occhiuto; Luigi Santo nel Pd in casa Perugini; Mario Francesco Petrozza in “Uniti per Paolini”, Olga Martorelli in “Cosenza Domani” e la verde Emanuela Tucci nella compagine di Paolini) non deve offuscare sfide che, forse, si preannunciano ben più avvincenti. E’ il caso della “Lista Scopelliti presidente”, dove si registra ad esempio la presenza di Sergio Filippo, fratello di Pietro già presidente dell’ultimo Consiglio comunale, consigliere migrante di gruppo in gruppo e medico coinvolto di recente in una vicenda giudiziaria.

Tornando al voto di metà maggio, in questo cartello di forte connotazione socialista fortemente voluto da Salvatore Magarò nella competizione bruzia a dispetto del nome reggiocentrico, spicca anche l’avvocato Salvatore Giorno, rampollo della pattuglia dei giovani manciniani di cui vi abbiamo già parlato ieri. Considerando la debolezza del Nuovo Psi (peraltro impantanatosi ieri mattina nel tritacarne burocratico della presentazione delle liste) l’elettorato socialista assieme a quello moderato che guarda a destra potrebbe essere polarizzato verso un altro nominativo: si tratta di Francesco Perfetti, 25 anni appena compiuti, figlio del socialista Aldo e nipote del socialista e radicale Antonlivio ma – ciò che qui più conta – di Pasqualino. Già, perché il leader dell’Udeur cosentino punta molto sul ragazzo dopo che il partito di Mastella ha negato qualsiasi appoggio a candidati diversi da Occhiuto ma non ha potuto approntare una lista propria. Se poi si aggiunge la presenza di Michelangelo Spataro (uno dei tanti transfughi in lizza), Giuseppe Carotenuto e Carmelo Salerno, ecco che la “Lista Scopelliti presidente” si candida di diritto a new entry da tenere d’occhio.

Cosenza, due sfide incrociate e dubbi di omonimia

17 Apr

COSENZA::: Marco Silani e Dante De Rose sono due bravi teatranti cosentini. Spesso sul palco assieme, collaborano da anni. Ora si sfideranno: il primo corre con Perugini nella lista del Ps, il secondo si candida in Idv in appoggio a Paolini.

Anche Radio Ciroma dovrà giocoforza dividersi: tendenzialmente paoliniana (da Franco Piperno a Ciccio Febbraio molti ciromisti erano alla convention del 28 marzo al Citrigno) con opzione Sel (Antonio Curcio e Valerio Formisani i candidati che contenderanno il primato al popiliano Giovanni Cipparrone), ora l’emittente comunitaria dovrà interrogarsi sulla candidatura di Antonio Mascaro, anche lui sponda Paolini ma in Cosenza Domani, il listone dei pezzi da novanta – vedi la “triade di capolista” Maria Lucente, Salvatore Dionesalvi e Giuseppe Mazzuca e qualche rientro importante come Ferdinando Gualtieri.

Ma oggi, nel coinvolgente gioco del “vediamo chi si candida” che catalizza l’attenzione dei lettori più del Sudoku, molti hanno fatto un balzo sulla sedia leggendo il nome del ciromista d’antan Teobaldo Chiappetta nella lista dei Moderati di Occhiuto. A meno che non si tratti di pseudonimo – stesso dubbio (e stessa lista) per il Manfredi Bosco due caselle più in alto – ma convinti del contrario dai nomi non proprio diffusissimi nonché dai dati anagrafici compatibili, non resta che telefonare ai diretti interessati.

Altri dubbi da “who’s who” tra i 1028 candidati cosentini: è il figlio di Tonino quell’Andrea Gentile (31 anni) numero 11 nella occhiutiana Cosenza sostenibile? Se così fosse si profilerebbe un derby tra cugini: come noto, la figlia di Pino, Katya Gentile, è tra i candidati forti del Pdl. Un nominativo che sicuramente potrebbe ingannare, e sorprendere, è quel Massimo Veltri (ultimo nella stessa lista) sul quale – con tutto il bene che vogliamo al prof candidato in pectore di certa sinistra per qualche settimana – possiamo assicurarvi: trattasi di omonimo ben più giovane, nato nel 1966. Per sicurezza basta chiedere all’ex senatore comunista se ricorda la disfatta coreana ai mondiali d’Inghilterra o se a quei tempi era un infante …

Gentile: «Il Pdl avrà liste pulite». Ma poi dimentica Marcianò

14 Apr

REGGIO CALABRIA::: L’accusa lanciata dal senatore pidiellino Tonino Gentile è chiara ma soprattutto pesante: «Il Pdl ha rispettato per intero il codice etico, mentre non abbiamo notizie delle altre liste. Sembra – continua il senatore – che in alcune di esse compaiono nomi di persone che hanno tuttora gravi problemi giudiziari e noi, pur nel rispetto assoluto della presunzione di innocenza, siamo nettamente contrari a candidare chi non abbia chiarito la sua posizione rispetto a contestazioni gravi che riguardano anche reati contro la pubblica amministrazione». Parole di un certo peso, insomma. Destinate a non passare inosservate. Soprattutto dopo l’approvazione, da parte del consiglio regionale, del codice etico per l’autoregolamentazione delle candidature alle elezioni.
C’è un piccolo (ma forse grande) particolare che sfugge al senatore Gentile, tra l’altro componente della Commissione parlamentare antimafia. Nelle liste del Popolo della Libertà, correrà (a meno di colpi di scena dell’ultima ora) per un posto nel consiglio provinciale di Reggio Calabria, Michele Marcianò. Proprio quel Marcianò finito nell’inchiesta “Meta” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tutto ruota attorno alla campagna elettorale del 2007, culminata con l’elezione a sindaco di Scopelliti con quasi il 70% dei voti. Con lui a Palazzo San Giorgio, sede del consiglio comunale, entrarono Manlio Flesca e Michele Marcianò, intercettati con l’imprenditore Barbieri (il primo) e con il boss latitante Cosimo Alvaro (il secondo) mentre barattavano posti di lavoro e consulenze in cambio di voti.
E allora, di cosa parla Gentile? Possibile che nessuno lo abbia avvisato della discesa in campo di Marcianò? Lui per il momento tira dritto e non le manda di certo a dire: «Il codice approvato dalla Commissione Magarò e le deliberazioni della Comunità europea e della Commissione parlamentare antimafia, andrebbero rispettate pedissequamente da tutti i partiti e dalle liste civiche. Riteniamo che la ricerca affannosa e ossessiva del consenso sia un errore grave del quale i calabresi di ogni città non hanno bisogno, ma ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi all’elettorato».

Generation Next. Arrivano i figli dei famosi (del Pdl)

12 Apr

Pino Gentile

COSENZA::: Lo avevano intitolato “Next-Epidemia giovanile”, l’incontro di Peppe Scopelliti con una rappresentanza di giovani calabresi, a Lamezia Terme. Toni da comizio, una nuova rappresentazione dell’attività dell’aggiunta (il centrosinistra diceva “cambieremo la Calabria”, il centrodestra è passato a “stiamo cambiando la Calabria”, che presuppone un obiettivo già parzialmente raggiunto. Anche le differenze nel lessico hanno un senso), parole urlate al microfono, folla osannante e disinteresse per quelli che protestavano all’esterno. I giovani, secondo il Gov., sono quelli che dovranno seguirlo mentre cambia la Calabria. Un pensiero riproposto anche in vista delle amministrative. A Cosenza, il bisogno di rinnovamento si declina in una maniera particolare. Serve a cementare le famiglie storiche del centrodestra. Famiglie che, da anni, si guardano in cagnesco. Allora, per ricomporre antichi screzi (ricordiamo il fatto più noto: furono i Gentile a far espellere Roberto Occhiuto da Forza Italia. Oggi sono alleati), che ti fa il Gov.? Impone la candidatura di un paio di giovani. Che, nella ricetta del Pdl, oltre ad essere under 40, devono avere un grado di parentela (il più alto possibile) con un big a scelta della città. Traduzione: avete paura che Pino Gentile non si impegni troppo nella campagna elettorale? Ecco la soluzione: si candida la figlia, Katya. E pazienza se non è proprio un quadro di partito. In effetti ha lavorato nella struttura regionale del padre prima che scoppiasse la parentopoli in consiglio regionale, ma da tempo il suo settore di riferimento è la sanità (Azienda ospedaliera, dove è attiva nel sindacato e lavora a stretto contatto con il commissario straordinario Paolo Gangemi).

E che dire di Ennio Morrone? I vertici del Pdl hanno paura che non si getti anima e corpo nella battaglia per sostenere Mario Occhiuto, dopo la delusione patita alle scorse regionali (fu scalzato da Fausto Orsomarso per una manciata di voti). Per questa ragione gli hanno chiesto di schierare uno dei suoi figli (Luca) in una lista civica (Mario Occhiuto sindaco). Si può fare, insomma. E la “quota giovani” è servita. Ricorda un po’ lo schema dell’Isola di Simona Ventura, nella quale si schierano i parenti dei famosi. Dev’essere vero che la politica è la prosecuzione della televisione con altri mezzi. Anche se, a pensarci bene, la citazione giusta era un’altra.

Un altro divorzio. Nel Pdl dei garantisti a orologeria

6 Apr

COSENZA::: Una voce emerge dalla prima fila. Come quando, a scuola, c’è quel rumore di sottofondo che copre tutto e poi, per un attimo, si fa il silenzio. E tu stai dicendo proprio quella cosa lì. Ecco, dalla prima fila si sente: “Nella campagna elettorale emergeranno tutte le incompatibilità tra il Pdl e l’Udc”. Lo dice Sergio Bartoletti, che in Forza Italia (e poi nel Pdl) ha trascorso tutta l’era del berlusconismo, da sempre legatissimo ai fratelli Gentile. Parla, Bartoletti, a una piccola platea formata da sostenitori di Sergio Nucci, esponenti di Fli, socialisti. C’è anche Nicola Adamo (è successo la sera in cui si è deciso di candidare Franz Caruso a sindaco). Il fatto, di per sé, costituisce una svolta epocale nel centrodestra bruzio. Un sodalizio ventennale incrinato sul versante più delicato, quello dei rapporti umani. Si sapeva da tempo, e la campagna elettorale mette solo il timbro sulla rottura che risale ai giorni dell’inchiesta “All included“. Con Bartoletti (che nel 2006 si sacrificò, facendo da candidato a sindaco di un centrodestra orfano di FI, dopo il gran rifiuto di Pino Gentile) agli arresti domiciliari e tutto il partito (i suoi vertici, almeno) pronto a scaricarlo. Inutile dirlo: dal Pdl degli iper-garantisti, Sergio non se l’aspettava. E a maggio, per la prima volta, lui e i Gentile non saranno dalla stessa parte.