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SMS La campagna elettorale in pillole

20 Apr

COSENZA::: Gigi Incarnato esplode sul palco del cinema Modernissimo: “Mi pento per quanti capelli ho in testa di aver sostenuto Agazio Loiero nella campagna elettorale del 2005. Loiero rappresenta il centrosinistra che si schiera per convenienza, riesce a fare tre cose diverse a Reggio, Catanzaro e Cosenza”. Un divorzio politico dopo cinque anni trascorsi fianco a fianco nella giunta regionale.

Il divorzio tra Loiero e Bova si consumò sui doppi incarichi

18 Apr

EX PRESIDENTI Loiero e Bova

REGGIO CALABRIA::: Tutto ruota attorno a quell’emendamento, approvato in consiglio regionale su iniziativa di Nicola Adamo proprio a cavallo delle vacanze natalizie, e che prevede la possibilità di cumulare incarichi istituzionali. Così giusto per fare un esempio: uno può fare allo stesso tempo il consigliere regionale e il sindaco di una grossa città come Catanzaro. Roba da matti, insomma. Una schifezza. Che lancia un segnale a chi in questi anni ha chiesto un po’ di sobrietà al mondo invasivo della cattiva politica: «Ce ne fottiamo».

Ora vi starete domando cosa c’entra questo con Peppe Bova e Agazio Loiero. Eccolo spiegato: l’ex governatore era pronto con i suoi uomini di “Autonomia e Diritti” ad appoggiare a Reggio il candidato a sindaco del terzo polo. Con una raccomandazione, però. Che il candidato non fosse Bova. «Mi avevano detto – va dicendo Loiero a chi gli chiede conto – che il candidato sarebbe stato Enzo Amodeo (noto cardiologo degli Ospedali Riuniti di Reggio ndr) per cui ero d’accordo. Ma Bova è “nato” da un emendamento approvato in consiglio regionale approvato da tutto il centrodestra e da frage del centrosinistra. Tutto il Pd e Autonomia e diritti hanno votato contro. Questo è il prodotto di un compromesso, una cosa già vista e sulla quale non eravamo d’accordo».

In realtà va detto pure che i rapporti tra i due si erano già deteriorati da tempo. I più attenti ricorderanno la lunga stagione delle polemiche e dei veti incrociati che hanno accompagnato la fase di scelta del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali. Il “compromesso di Capo Suvero” (ovvero l’accordo per celebrare le primarie del Pd) non servì a molto perché arrivò molto tardi, quando ormai il centrodestra e Peppe Scopelliti erano in campagna elettorale già da mesi.

Da allora il quadro è completamente cambiato e ora ci ritroviamo nella curiosa condizione che i due litiganti sono fuori dal Pd e in queste elezioni saranno pure avversari.

Giustizia a orologeria? No

13 Apr

A leggere la locandina odierna della Gazzetta del Sud (dove si parla soltanto di Loiero, Adamo, Maiolo e Tommasi) semberebbe che i soli politici coinvolti nell’ennesima vicenda giudiziaria appartengano al centrosinistra passato e presente: e invece i nomi rientrano in tutti gli schieramenti politici. Siccome siamo a ridosso delle elezioni, non si dica dunque che si tratta di giustizia ad orologeria: nessuno è escluso, ed è proprio per questo motivo che profetizziamo un silenzio trasversale sulla faccenda, esercizio tipico della classe dirigente calabrese della quale – pure – abbiamo imparato a conoscere l’ampollosa verbosità comunicativa (almeno fin quando c’è da “dichiarare” a tutti i costi, e anche sul sesso degli angeli, pur di apparire in un titolo o in un pastone, magari in grassetto).

Sanità, i miliardi (di euro) sono noccioline

4 Apr

COSENZA::: C’è giusto una differenza di un miliardo e cento milioni di euro. Il debito storico della sanità calabrese è, più che mai, bipolare. Un miliardo e 45 milioni di euro, secondo i dati illustrati dal governatore Scopelliti. Due miliardi e 167 milioni per l’ex presidente della giunta regionale, Agazio Loiero. Una lieve differenza, appunto. Le due valutazioni hanno solo un dato in comune: l’agenzia che ha certificato il debito è la stessa, la Kpmg. Incredibile? Beh, sì. Eppure Peppe non ha dubbi: “813 milioni sono una eredità degli anni che vanno dal 2006 al 2010”. Come dire: colpa del centrosinistra. Mentre “il povero Giuseppe Chiaravalloti (e, dunque, il centrodestra, ndV) è responsabile soltanto per 232 milioni”. Bazzecole, insomma, “nonostante gli abbiano dato contro tutti”. Lo dice Kpmg. I cui calcoli, però, un anno e mezzo fa, raccontavano un’altra storia. Riportiamo dal Sole 24 Ore dell’epoca (era il 7 ottobre 2009): “Loiero ha illustrato alla Commissione i risultati della due diligence svolta dall’advisor Kpmg, inviato in Calabria dal governo Berlusconi su richiesta dello stesso presidente della Regione, che ha evidenziato il debito da 2,166 miliardi venutosi a creare dal 2001 al 2007”. Incredibile, appunto, anche se nell’aula magna dell’Unical fioccano applausi pidiellini per il nuovo corso della sanità e per le esternazioni del Gov. Robin Hood (“Razionalizzando la spesa, abbiamo tolto milioni di euro dalle tasche di chi si arricchiva alle spalle dei calabresi”). Il nuovo corso sarà pure una realtà, ma accogliere con un’ovazione la notizia che, per il 2010, il deficit sarà di “soli” 175 milioni di euro, è un piccolo miracolo. Il ragionamento non è neppure troppo sottile: dal palco si spiega che, “rispetto all’anno scorso, abbiamo risparmiato 84 milioni”. Nel senso che la voragine nel 2009 (gestione Loiero) è stata di 259 milioni, nel 2010 di 175. E’ un successo? Forse nel linguaggio della politica, o in quello della propaganda, ci può stare. Ma la strada per la normalità (il Gov. la fissa a un deficit di circa 100 milioni di euro?) è ancora lunghissima. E, a ben vedere, Scopelliti la rintraccia nelle carte e nei conti che presenta a Cosenza. Nel 2006, il sistema sanitario regionale aveva perso “soltanto” 109 milioni di euro. Più o meno l’obiettivo che Peppe si prefigge per il 2013. Certo, negli anni successivi i conti targati centrosinistra sono peggiorati (sempre secondo i calcoli di Kpmg mostrati ieri), ma la performance migliore resta quella. Erano i tempi della prima giunta Loiero. Ma questo Scopelliti non l’ha sottolineato. Ovviamente.