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Una nemesi chiamata ateneo

22 Apr

RENDE::: Amerigo Castiglione cerca alleanze “accademiche”: “L’università è sempre stata vista da chi ha amministrato Rende come un’antitesi politica al sistema, per la sua libertà di vedute politiche. Noi vogliamo coinvolgerla e farla interagire con il Comune. E infatti parte del nostro programma è stata scritta da alcuni docenti”. Dev’essere per questo che, tra le file principiane, gli unici riferimenti all’ateneo sono utili a ricordare quanto Rende abbia investito per farlo nascere e fornirgli dei servizi. Alta tensione tra Principe e i prof?

SMS La campagna elettorale in pillole

22 Apr

RENDE::: Incredibile: nel primo dibattito tra i candidati a sindaco, tra frecciatine e qualche riferimento alla politica nazionale (a proposito, a quanto pare a Innocenzo Palazzo non dispiacerebbe la rivisitazione dell’articolo 1 della Costituzione), la parola “Principe” viene pronunciata dopo più di 35 minuti. E, tra l’altro, a farlo è il conduttore della trasmissione tv. Ma si vedeva benissimo che tutti stavano pensando, da 35 minuti e ad altissima voce, proprio a quella parola lì.

Principe: “Per costruire i licei abbiamo imbrogliato”

21 Apr

RENDE::: Nel suo discorso “alla Fidel” (circa 90 minuti a braccio, mentre al candidato a sindaco Cavalcanti ne spettano una decina), Sandro Principe è in vena di confidenze: “Venti anni fa, per realizzare le scuole superiori a Rende abbiamo imbrogliato. Visto che la Provincia non ci era amica, ufficialmente abbiamo costruito scuole dell’obbligo, ma ci abbiamo messo dentro studenti del liceo. Posso dirlo oggi perché il reato è ampiamente prescritto”. La perla del discorso monstre, però, è questa: “I nostri avversari sono privi di umanità”. Amen.

I due Pd divisi dal Campagnano. E su Mario cala il gelo

21 Apr

RENDE::: A volte basta attraversare un fiume perché il quadro politico sia completamente stravolto. A 24 ore di distanza dalla presentazione delle liste che sostengono Salvatore Perugini a Cosenza, con la vistosa assenza di parte del Pd, l’esordio dei Democratici e delle civiche rendesi rivede uno accanto all’altro Carlo Guccione e Mario Maiolo. I due, che a Cosenza si sono confrontati da postazioni opposte (Guccione aveva scelto Enzo Paolini, Maiolo aveva preso tempo, e ora sostiene Perugini insieme al partito “ufficiale”), erano seduti a una poltrona di distanza. Non c’era, invece, Mario Oliverio. Il presidente della Provincia, anche lui schierato con Paolini, ha mandato un messaggio al candidato a sindaco Vittorio Cavalcanti, nel quale si è detto dispiaciuto per la sua assenza. Per far vedere che ci teneva parecchio a esserci, già che c’era ha inviato (e piazzato in prima fila, tanto per evitare che passassero inosservati) anche due fedelissimi: Ernesto Magorno (capogruppo pd alla Provincia) e Franco Iacucci. Cavalcanti ha apprezzato e “raccontato” alla platea di candidati e affini le buone intenzioni di Mario. Ha anche fatto una pausa di qualche secondo dopo aver detto del messaggio del presidente. Sperava in un applauso, ma nel parterre rendese non si è mosso nemmeno un muscolo. Segno che il disgelo tra il cuore dei principiani e Oliverio è in corso, ma c’è ancora parecchia strada da fare.

La nuova “squadra” di Gigi Marulla

20 Apr

BANDIERA Gigi Marulla

RENDE::: «Te lo ricordi Marulla?». Ritorna in mente un coro cult degli ultrà del Cosenza a pensare che il mitico bomber dei Lupi (detiene l’invidiabile record di 91 reti segnate) ritorna in campo. No, questa volta il calcio non c’entra nulla. Gigi punta forte sulla politica. Si candida a Rende, città in cui vive da molti anni. E lo farà nelle fila del movimento civico “Rende Riformista” che sostiene il candidato a sindaco del centrosinistra, Vittorio Cavalcanti.

L’attaccante originario di Stilo (Rc) è ancora considerato una “bandiera” da queste parti. Tra i suoi numerosi gol, se ne ricordano tanti un po’ perché decisivi, un po’ perché spettacolari. Quello più importante (che rimarrà nella mente e nel cuore dei tifosi cosentini) lo firma a Pescara nell’estate del 1991, quando, grazie ad una suo gol giunto nei tempi supplementari, permette al Cosenza di ottenere la salvezza nello spareggio (diretta su Raiuno con telecronaca di Bruno Pizzul) contro la Salernitana. Da qui nasce il ritornello dedicato ai (poco) simpatici tifosi salernitani: «Te lo ricordi Marulla?».

Ora Gigi vuole ritornare a segnare in consiglio comunale. Su di lui punta pure Sandro Principe. Che, nonostante abbia un dna rendese, pare abbia accolto molto favorevolmente l’idea di avere Marulla in una delle liste da lui ispirate.

4. Democristiani, socialisti e comunisti per la “prima” di Perugini

19 Apr

COSENZA::: Scena iniziale. Salvatore Perugini abbraccia Franz Caruso. I due parlano per qualche secondo, con il primo che rende omaggio (lo farà più volte nel corso della serata) al secondo per «il coraggio» avuto nel fare un passo indietro. Il colpo d’occhio è buono per l’esordio del sindaco in questa nuova campagna elettorale. Niente frasi ad effetto: “Cosenza senza slogan” è il messaggio scelto dai comunicatori di Perugini. Che entra in sala sulle note della “canzone popolare” di Fossati in omaggio ma soprattutto con la speranza di ripetere la stagione dei successi dell’Ulivo di Romano Prodi. Ed è proprio a quello spirito che Perugini si appella perché «comunque vada, a Cosenza avviamo la creazione di un polo riformista».Un polo di cui fanno parte molti amici di vecchia data del primo cittadino. Da Franco Covello (con figlia al seguito) ad Annamaria Nucci, da Mario Maiolo a Franco Santo (col figlio a un tiro di schioppo). Orgoglio democristiano in primo piano, ma non solo. L’anima socialista fa la sua buona figura: Gianni Papasso e Luigi Incarnato occupano la prima fila, Caruso siede in settima. Sull’altra sponda fanno capolino i dirimpettai rendesi: Sandro Principe e Umberto Bernaudo. Più defilati gli ex comunisti. Nicola Adamo, scortato dal fido Manuel Mascaro Aiello, occupa le retrovie. Poco più dietro Gabriele Petrone e Marco Ambrogio non lo perdono mai con lo sguardo. Fa la stessa cosa Franco Ambrogio. Pietro Midaglia osserva attento le mosse degli alleati. Passa Raffaele Zuccarelli. Ma non sente, non vede. Sta con i pensieri suoi. Anzi con i sondaggi suoi: «Andiamo al ballottaggio contro Occhiuto e vinciamo!».

Perugini, intanto, infiamma (strano ma vero) la platea: «Siamo uomini liberi e non abbiamo, come altri, scheletri nell’armadio». Non si fatica poi tanto a capire contro chi è rivolto l’affondo. Il discorso del sindaco (implementato in corsa con le “soffiate” del portavoce Raffaele Zunino) assomiglia a un crescendo rossiniano: «Il vero Pd sta da questa parte». Ogni riferimento a Mario Oliverio e Carlo Guccione è puramente voluto. Finale con standing ovation.

Poi, fuori, nella penombra, su corso Mazzini, tutti a fare le “vasche”. Adamo e Maiolo parlano fitto fitto. Si isolano dagli altri. Covello, da vecchia volpe, non li lascia scappare. Si avvicina pure Perugini: sorrisi e pacche sulle spalle. La prima è andata.

La rendesità di Sandro Principe

17 Apr

RENDE::: Cinquanta secondi di immagini con in sottofondo la celebre “La storia siamo noi” di Francesco De Gregori. Sandro Principe sceglie il viale Rossini come baricentro della nuova Rende. Nel video, già disponibile su youtube e curato da Marco Caputo, scorrono le immagini della basilica di San Carlo Borromeo, del nuovo Municipio, del parco Emoli, l’Unical, il Viale Parco e poi ancora, le scale mobili del centro storico e il “Soldato” di Mattia Preti custodito nel Museo Civico. Opere e infrastrutture realizzate nel corso di questi anni e per le quali il capolista del Pd chiede la preferenza ai suoi concittadini.

La visita di Peppe e le alchimie elettorali

1 Apr

RENDE::: Peppe Scopelliti, nella tana del lupo, ci verrà davvero. L’appuntamento è per lunedì prossimo all’Unical. Nell’ateneo di Arcavacata, il governatore calabrese, verrà ad illustrare il lavoro fatto dalla sua giunta in materia di sanità. La scelta della location non è casuale: l’Università della Calabria è sempre stata considerata  una sorta di “seconda casa” per il suo principale avversario politico Sandro Principe. Direte voi: e cosa c’entra tutto questo adesso? C’entra perché la scelta di indire la conferenza stampa in territorio rendese è stata presa dopo l’ultima seduta di consiglio regionale che ha registrato un aspro scontro proprio tra Principe e Fausto Orsomarso (fedelissimo di Peppe, pezzo da novanta del Pdl cosentino e definito da Sandro «la sentinella del presidente e della sua giunta»). Il casus belli è rappresentato dall’emendamento, in seguito bocciato a maggioranza, sempre a firma del capogruppo pd a palazzo Campanella, con cui Principe chiede altri 5 milioni di euro allo stanziamento di 80 per la progettazione del nuovo ospedale hub di Cosenza. «La realizzazione degli ospedali hub di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria non può trovare realistico riscontro per i limiti imposti dal piano di rientro», dirà alla fine di quella giornata Scopelliti.

Facile, dunque, ipotizzare che il presidente della Regione venga a ripetere questo concetto proprio in uno dei feudi principiani. La mossa avrebbe una duplice valenza: legittimare l’ascesa del giovane Orsomarso all’interno del partito pidiellino (a questo proposito, però, sarebbe interessante scoprire cosa ne pensano i fratelli Pino e Tonino Gentile) e nello stesso tempo ribadire che per il suo governo, questo territorio, riveste un ruolo di primo piano all’interno dello scacchiere calabrese.

Non dimentichiamo  un piccolo particolare: tra poche settimane a Rende e Cosenza si torna alle urne per il rinnovo dei consigli comunali. Ma, soprattutto, non dimentichiamo che sulla sanità si gioca una sfida cruciale. Scopelliti e i suoi dimostrano di averlo ben compreso. E per questo non vogliono lasciare nulla al caso. Prestare il fianco a polemiche e strumentalizzazioni (del tipo: Scopelliti non vuole costruire il nuovo ospedale di Cosenza) è un errore che potrebbe costare molto caro agli aspiranti primi cittadini Innocenzo Palazzo e Mario Occhiuto.

1. Piantine anti-principiane

31 Mar

AmeriGO è lo slogan di Castiglione

“Qui c’è la destra pulita e il centrosinistra libero”. Qui ci sono le piantine e gli slogan à la page (uno per tutti AmeriGO, costruito sul nome del candidato a sindaco Castiglione). “Qui c’è il popolo”. Insomma, un po’ di popolo c’era, un centinaio di persone, per celebrare l’inaugurazione della sede elettorale della “Primavera di Rende”, unione che definire variegata è poco. Eppure monopolizza l’opposizione in consiglio comunale (ci sono sette consiglieri di minoranza su otto).

Le piantine della Primavera

Sono tutti molto diversi tra loro. Di certo:

1. Sono anti-principiani più di quanto Di Pietro sia anti-berlusconiano;

2. Si detestano cordialmente;

3. Hanno sparlato l’uno dell’altro almeno dieci volte nel recente passato (ma questo, in politica, è un peccato veniale);

4. Hanno cambiato un po’ di partiti, movimenti e schieramenti (il record è di Rosario Mirabelli, rimasto in “Autonomia e diritti” nel quarto d’ora successivo alle elezioni regionali, poi è passato all’Api), a parte Castiglione, che il Pdl lo ha abbandonato solo di recente, più o meno quando il Pdl ha abbandonato lui.

Fino a qui i punti fermi. Il resto è gossip elettorale. Riportiamo le frasi più significative raccolte in giro: “Non è vero che il Pdl farà la guerra al Pd, in realtà sono tutti d’accordo. Non credono veramente nella candidatura di Palazzo (Innocenzo, ndV)”. “La prova del disimpegno è il fatto che Ponzio (coordinatore cittadino del Pdl) non si candiderà, mentre suo fratello entrerà in una lista del centrosinistra”. “Dietro l’accordo trasversale ci sono i lavori della metropolitana”. Qualcuno ha detto che la paranoia ti salva la vita. Se è così, la politica a Rende non morirà mai.

Osservatorio Tg3 Calabria

30 Mar

OMISSIONI::: Dal lancio dello speaker in studio viene omessa la polemica sull’ospedale cosentino nel blocco sanità (il pd Principe ha parlato di “Cosenza marginalizzata”), tutto sbilanciato sui provvedimenti della maggioranza alla Regione. Riferimento alla minoranza solo in coda al pezzo.

GUARESCHI STYLE::: Addirittura un servizio con tanto di doppia intervista a Mario Oliverio, presidente post-comunista della Provincia di Cosenza, e all’arcivescovo Nunnari in trasferta per promuovere la Calabria sacra. Gradirà l’entourage di Paolini – candidato sindaco sponsorizzato proprio da Oliverio – che sull’appoggio della Chiesa si gioca una delle partite più decisive con Mario Occhiuto, candidato del centrodestra con ottime entrature nel clero cittadino.

LA VERA NOTIZIA::: Per una volta il Tg3 arriva puntuale su una notizia. Ma la buca! Ieri premio a Cammariere al Centro Jazz Calabria, già oggi il servizio; dove non si parla, però, dell’occasione da cui è scaturita la visita del pianista crotonese: la riapertura del Cjc, distrutto l’anno scorso da un incendio che ne ha compromesso il favoloso archivio di testi e materiale audio.