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La disintegrazione del Terzo Polo

7 Apr

COSENZA::: La città dei Bruzi come laboratorio politico è una teorizzazione antica, ma con radici ben piantate nella realtà. Capita, quindi, che le prove tecniche di Terzo Polo – per le quali Casini, Fini e Rutelli si impegnano a Roma – qui non vengano non solo recepite, ma neppure prese lontanamente in considerazione. E così, a Cosenza come a Rende, Udc, Fli e Api si preparano a scendere in campo in assoluto ordine sparso. L’Udc va con il Pdl sotto le insegne di Mario Occhiuto (roba da pazzi, se si leggono le esternazioni del suo leader nazionale contro le politiche del governo Berlusconi). Fli si è accasata con Sergio Nucci (che ha ristampato per l’occasione i manifesti, aggiungendo il simbolo dei finiani). L’Api, stando alle indiscrezioni che circolano sulla stampa locale, potrebbe convergere su Salvatore Perugini, insieme al Pd e ai Socialisti (se Caruso accetterà di farsi da parte). Terzo Polo: ma quando mai?

Idem a Rende, con Fli lanciata in una corsa autonoma, l’Udc schierata col Pdl come a Cosenza e l’Api a sostegno della Primavera di Rende. E va bene che sono “solo” amministrative, ma il segnale non lascia proprio ben sperare. O, almeno, dà la stura a qualche accusa di incoerenza. Ognuno per sé e peggio per tutti. Colonna sonora: “Disintegration“, dei Cure.

A Reggio il Terzo Polo sceglie Peppe Bova

31 Mar

REGGIO CALABRIA:::  Alla fine di un lungo ed estenuante summit, il Terzo Polo ha deciso di candidare Peppe Bova alla carica di sindaco di Reggio Calabria. L’ex presidente del consiglio regionale sarà in corsa per la poltrona più prestigiosa di palazzo San Giorgio. Non si è trattato di una scelta facile. Sul nome di Bova si sono registrati alcuni veti, in particolare della componente di “Autonomia e Diritti” che si richiama alle posizioni di Agazio Loiero. I seguaci dell’ex governatore calabrese avrebbero visto bene in quel posto un outsider come Nino Zimbalatti o Enzo Amodeo piuttosto che un big (le ruggini tra i due ex alfieri del Pd calabrese sono rimaste intatte) del calibro di Bova. Entrambi sono fedelissimi di Peppe ed entrambi hanno deciso di fare un passo indietro per lasciare spazio al loro leader. Che in riva allo Stretto potrà contare sull’apporto di Democratici in movimento, Autonomia e Diritti, Api, Movimento per il Sud, il Polo di Centro di Pasquale Tripodi e i Riformisti di Giovanni Laganà. A questo nucleo vanno aggiunte diverse liste civiche e alcuni movimenti, come Mpa e alcune aree ambientaliste, che stanno ancora valutando se inserirsi in questo cartello elettorale.

Di certo c’è che questo schieramento ha l’ambizione di scardinare le due tradizionali coalizioni (il centrodestra e l´Udc puntano tutto su Demy Arena mentre il centrosinistra è ancora in mezzo al guado) e sperare di passare nel ballottaggio dove le carte potrebbero essere nuovamente rimescolate. Ballottaggio che i terzopolisti contano di poter raggiungere anche alla Provincia dove candidano l’ex senatore Pietro Fuda.