COSENZA::: La città dei Bruzi come laboratorio politico è una teorizzazione antica, ma con radici ben piantate nella realtà. Capita, quindi, che le prove tecniche di Terzo Polo – per le quali Casini, Fini e Rutelli si impegnano a Roma – qui non vengano non solo recepite, ma neppure prese lontanamente in considerazione. E così, a Cosenza come a Rende, Udc, Fli e Api si preparano a scendere in campo in assoluto ordine sparso. L’Udc va con il Pdl sotto le insegne di Mario Occhiuto (roba da pazzi, se si leggono le esternazioni del suo leader nazionale contro le politiche del governo Berlusconi). Fli si è accasata con Sergio Nucci (che ha ristampato per l’occasione i manifesti, aggiungendo il simbolo dei finiani). L’Api, stando alle indiscrezioni che circolano sulla stampa locale, potrebbe convergere su Salvatore Perugini, insieme al Pd e ai Socialisti (se Caruso accetterà di farsi da parte). Terzo Polo: ma quando mai?
Idem a Rende, con Fli lanciata in una corsa autonoma, l’Udc schierata col Pdl come a Cosenza e l’Api a sostegno della Primavera di Rende. E va bene che sono “solo” amministrative, ma il segnale non lascia proprio ben sperare. O, almeno, dà la stura a qualche accusa di incoerenza. Ognuno per sé e peggio per tutti. Colonna sonora: “Disintegration“, dei Cure.