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Caruso? Adamo lo ha lanciato, ma ora è un “problema” dei Socialisti

6 Apr

COSENZA::: Hanno una fissazione, i politici cosentini (e pure quelli che gravitano loro intorno): “Am’i fa’ l’operazione”. Dove, per “operazione”, si intende la mossa che spariglia le carte e sbaraglia il nemico di turno. Che, spesso, era l’amico di ieri. Ma questa è una storia diversa. E, insomma, l’operazione per eccellenza – fino a quella di ricandidare Perugini, che non è farina di un sacco nostrano – era stata la candidatura di Franz Caruso. E chi l’aveva fatta, l’operazione? Le cronache di quei giorni non mostrano dubbi: Nicola Adamo. Seduto al tavolo con i Socialisti, indaffarato in mille telefonate per capire se il Pd  – su questo ci aveva visto giusto – fosse sul punto di scaricare Paolini. In prima fila al Caffè letterario nel giorno della presentazione dell’avvocato. Insomma, era merito suo. Specie per i giornali amici, quelli che l’operazione avevano esaltato, elogiato, spinto. Fino a domenica scorsa, il ticket Adamo-Caruso (aggiungeremmo anche Ambrogio, a cui era spettata la prima citazione del neocandidato) era gettonatissimo, con tanto di maxi-foto sparate in pagina. Poi, da quando il Pd ha (ri)scelto Perugini, l’accostamento è scomparso. L’operazione, stando ai titoli degli ultimi giorni, è a carico dei soli Socialisti, poverini. Che, ora, sarebbero “in difficoltà”. Solo loro. Ma come, non dovrebbe essere in ambasce anche il buon Nicola, che Caruso lo ha addirittura convinto a scendere in campo e ha fatto per il primo il suo nome (scaricando, di fatto, Perugini, che pare non l’abbia presa benissimo)? No, l’accoppiamento Adamo-Caruso è sparito dai titoli e dalle foto. Precipitato nell’archivio degli scatti da dimenticare. Operazione compiuta.

Guerra di cifre, ma stavolta la questura non c’entra

30 Mar

Da Calabria Ora di oggi (pagina 19 edizione Cosenza): «Il Caffè letterario, a due passi da un palazzo dei Bruzi trasformatosi da oggetto del desiderio in mela del peccato del centrosinistra, era stracolmo di gente stipata, in maggioranza costretta a seguire in piedi la performance oratoria di Caruso (non è azzardato calcolare le 500 presenze)». Sì, avete capito bene: in quella saletta, per il cronista, c’erano cinquecento teste pensanti. Va bene pure l’ottimismo, ma quintuplicare una platea di cento persone appare decisamente troppo!

Traversa ha già vinto

28 Mar

GIORNALISTA Michele Traversa, ex Msi/An ora Pdl

Dal Quotidiano della Calabria di lunedì 28 marzo (pag. 10): “Nel capoluogo, però, a vincere, il primato del tempismo in ordine di candidatura, programma e primo manifesto elettorale è indiscutibilmente il candidato a sindaco del centrodestra Michele Traversa. Accanto a lui si preparano (prepara, ndr) a scendere in campo un numero ragguardevole di liste. Ed è sempre a lui che gli umori cittadini attribuiscono una vittoria bulgara alle urne (sic, ndr) del prossimo 15 e 16 maggio. Di certo Traversa ha dalla sua una lunga esperienza politica e amministrativa nel capoluogo. Tanto per ricordare il Parco delle Biodiversità – autentico museo di arte contemporanea “open air” e polmone verde di indiscutibile pregio – è una delle sue creature“. Manca solo la percentuale. A questo punto è inutile pure andare a votare, no?

Strane coincidenze

27 Mar

Sul Quotidiano della Calabria ecco il secondo intervento dalla prima pagina in pochi giorni del governatore Scopelliti, che tra gli editorialisti inizia ad avere una preoccupante collocazione fissa (in basso nella pagina destra della gloriosa Tribuna). Replicando i toni epici dell’assessore Mancini – intento qualche giorno fa a ricordare, sempre a mezzo editoriale, la sua emozione alla manifestazione Next dell’anno scorso – il sindacodellacalabria parla (“Il contagio della positività”, pagg. 1 e 23) con enfasi della kermesse giovanilistica lametina. Come se non bastasse, la vetrina del regionale (pag. 11) è tutta un peana al sabato (post)fascista di Peppone. Ecco i brani più agghiaccianti dell’articolo, anche se è stato difficile individuare i passaggi più governativi dato il tenore generale del “servizietto”: “E’ stato un grande bagno di folla quello che ha accompagnato il Governatore (la G minuscola sarebbe una diminutio, ndr) Scopelliti nella seconda edizione della giornata della gioventù”, vale a dire “un evento che non ha precedenti nella storia politica di questa regione, certamente non degli ultimi vent’anni”. E ancora: “La lunghissima ovazione con la quale è stato accolto il Governatore non appena è comparso sul palco è un evento (ripetizione sintomatica, ndr) che raramente fa capolino nelle cronache politiche regionali e nazionali (…)”. L’estensore (il quale forse passerà dei guai per essere incappato ben due volte nel refuso “Scopellitti”) riporta il “clima di entusiasmo” che, a suo dire, ha sorpreso anche Francesco Facchinetti, il noto politologo che per l’occasione ha officiato il rito al Centro agroalimentare. Da incorniciare la chiusa dell’articolo: “Scopellitti (sic, ndr) dopo un’ora d’intervento, ha salutato citando le parole di Giovanni Paolo II: ‘non abbiate paura del futuro, perché il futuro siete voi’. Tutti in piedi al grido di ‘Peppe, Peppe'”.

Lo stesso afflato trionfalistico si ritrova, sempre sul Quotidiano, solo a proposito di Mussolini (“Quando il Duce venne a Cosenza”, pagg. 20-21): vi si parla di “folle esultanti, discorsi e inaugurazioni”. Due ritagli di giornali dell’epoca (Calabria Fascista e Cronaca di Calabria) condiscono una prosa che ricorda la retorica dei “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti. “Con sibilo maschio proseguì trionfalmente verso Crotone”, si legge in chiusura, e il riferimento sembra così attuale da riportarci alla prossima visita di Scopelliti per il lancio della candidatura di Dorina Bianchi. Corsi e ricorsi storici, strane coincidenze.