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1. Piantine anti-principiane

31 Mar

AmeriGO è lo slogan di Castiglione

“Qui c’è la destra pulita e il centrosinistra libero”. Qui ci sono le piantine e gli slogan à la page (uno per tutti AmeriGO, costruito sul nome del candidato a sindaco Castiglione). “Qui c’è il popolo”. Insomma, un po’ di popolo c’era, un centinaio di persone, per celebrare l’inaugurazione della sede elettorale della “Primavera di Rende”, unione che definire variegata è poco. Eppure monopolizza l’opposizione in consiglio comunale (ci sono sette consiglieri di minoranza su otto).

Le piantine della Primavera

Sono tutti molto diversi tra loro. Di certo:

1. Sono anti-principiani più di quanto Di Pietro sia anti-berlusconiano;

2. Si detestano cordialmente;

3. Hanno sparlato l’uno dell’altro almeno dieci volte nel recente passato (ma questo, in politica, è un peccato veniale);

4. Hanno cambiato un po’ di partiti, movimenti e schieramenti (il record è di Rosario Mirabelli, rimasto in “Autonomia e diritti” nel quarto d’ora successivo alle elezioni regionali, poi è passato all’Api), a parte Castiglione, che il Pdl lo ha abbandonato solo di recente, più o meno quando il Pdl ha abbandonato lui.

Fino a qui i punti fermi. Il resto è gossip elettorale. Riportiamo le frasi più significative raccolte in giro: “Non è vero che il Pdl farà la guerra al Pd, in realtà sono tutti d’accordo. Non credono veramente nella candidatura di Palazzo (Innocenzo, ndV)”. “La prova del disimpegno è il fatto che Ponzio (coordinatore cittadino del Pdl) non si candiderà, mentre suo fratello entrerà in una lista del centrosinistra”. “Dietro l’accordo trasversale ci sono i lavori della metropolitana”. Qualcuno ha detto che la paranoia ti salva la vita. Se è così, la politica a Rende non morirà mai.

Primavera del cinema, segreto sugli ospiti: ve li sveliamo

30 Mar

Laura Morante sarà la madrina della "Primavera del cinema"

COSENZA::: Si passeggiava sull’isola pedonale, parlando del più e del meno: “Oh, tra poco inizia la Primavera del cinema (dal 6 al 16 aprile, ndV). Sai niente degli ospiti?”. Buio fitto. Massimo riserbo, come si dice in questi casi. Come si dice delle riunioni segrete, salvo poi conoscerne tutti i particolari. E, allora, visto che è tutto così segreto, ecco qualche nome.

La madrina sarà Laura Morante. Una delle attrici preferite da Vostradamus. Ultimi lavori: “Il figlio più piccolo” di Pupi Avati e “La bellezza del somaro” di Sergio Castellitto. Un bel colpo per il festival cosentino, arrivato alla sua quinta edizione. Per “bilanciare” con un volto più giovane, calcherà il red carpet bruzio Martina Stella, che per tutti (e forse per sempre) è quella dell’Ultimo bacio. La ragazzina che faceva perdere la testa a uno Stefano Accorsi alle soglie del matrimonio e della maturità. Al cinema si è un po’ persa, in tv ha girato l’ultima serie di “Tutti pazzi per amore”.

Alla voce “registi”, ci sarà certamente Mimmo Calopresti, originario di Polistena e una sorta di habituè della mostra. Insieme a lui (ovviamente ci sono altri nomi, ma – come si dice?  – vige il massimo riserbo), a Cosenza arriverà Paolo Genovese, regista di “Immaturi”, buon successo al botteghino dell’ultima stagione (è il film in cui un gruppo di trentenni si ritrova senza diploma e deve rifare l’esame; incubo ricorrente per una bella fetta di italiani).

Tra gli autori, invece, si segnala la presenza di Paolo Guerrera. Che, messa così, magari non dice nulla, ma è l’inventore (insieme ad Antonio Albanese, ovviamente) di Cetto Laqualunque. Anche lui è di origini calabresi. E ha pubblicato, insieme al comico milanese, “Cchiù pilu ppe’ tutti”, protesi letteraria del film cult sulla politica calabrese (e non solo). Se non fosse che la politica, nel frattempo, ha superato la fantasia.