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Dialogo tra un cosentino comune e l’opuscolo del Comune (3)

8 Apr

CHIMERA Un rendering del ponte di Calatrava a Cosenza

COSENZA::: Come nel film “Essere John Malkovich” siamo entrati nella testa degli uomini-della-strada cosentini tutti immersi, loro malgrado, nella lettura di “Cosenza la città che avanza” (a proposito: vista anche la sporcizia tutt’intorno, un verbo meno incline a doppi sensi no?). Ambientazione, anzi location che fa più città europea: panchine dell’isola pedonale, quelle rotonde, sì, proprio quelle lì, Primo Premio al Concorso Panchina più Scomoda della Storia, categoria culo a strisce. Buona lettura, parte terza.

Il lettore, tanto più se abita in alcuni quartieri perennemente a secco, vorrebbe dire la sua su questa frase: “Voglio sottolineare il miglioramento del servizio idrico (il grassetto è d’obbligo, ndV) con interventi la cui positività si avvertirà (e ti pareva, ndV) ancora di più nei prossimi mesi” (così l’assessore Ambrogio, p. 8), sottotesto: votateci e giuriamo che stavolta il problema dei problemi lo risolveremo definitivamente. Omesso il dato del record di perdite sulla rete idrica (70%), per farsi un’idea basta andare a vedere le (poche) fontanelle funzionanti su viale Mancini: scorrono h24 causa rubinetti rotti. Sempre dall’introduzione del vicesindaco: “La mole e la qualità degli interventi realizzati nel Centro Storico e per le attività culturali sono considerevoli: Casa della musica, musei, Castello; gli insediamenti abitativi e di uffici; le residenze universitarie; i fiumi, il parco acquatico, le piste ciclabili; i vicoli e le piazzette rifatte, il Caffè Letteraio, il Planetario“. Allora: la Casa della musica ad oggi non è fuiribile, non essendo stata neppure inaugurata; di piste ciclabili neanche l’ombra, come dei nuovi insediamenti abitativi (sono semmai diminuiti se si pensa ai crolli registrati in questi 5 anni); i fiumi non sono certo una realizzazione del Comune, mentre per il parco acquatico vale quanto detto per la Casa della musica; il Caffé letterario non è nel centro storico e il Planetario… non esiste! Come si può inserirlo tra gli “interventi realizzati”? A proposito: che fine ha fatto la Casa delle culture, quella, sì, nel cuore del centro storico?

A pagina 96, leggendo del ponte di Calatrava (“Progetto in corso di realizzazione”? Ma non è stata neanche delimitata l’area del cantiere), si scopre che nei pressi sorgerà anche un Museo della scienza, che col Planetario (…) lì vicino darà vita a una vera e propria cittadella del Sapere, wow! Dai rendering del ponte però non risultano i palazzoni che sbraneranno il paesaggio. Ma le emozioni forti devono ancora arrivare, e lo schock è ravvicinato: a pagina 100 lo svincolo a Sud dell’A3 (“il collegamento alla città avverrà attraverso una bretella di raccordo al ponte Giacomo Mancini, lato sud”), a pagina 101 l’Auditorium (20 milioni dai fondi Por, come se fosse questa la priorità della città) del quale – in assenza di progetti su carta – viene indicata soltanto l’area su cui sorgerà: le ex officine FdC tra via Popilia e viale Mancini. C’è da presumere che l’Auditorium, assieme alla sempreverde Metroleggera (p. 98), tornerà carsicamente nelle prossime 5 o 6 campagne elettorali, come quel Contratto di quartiere di San Vito (p. 103) che chiude l’opuscolo sui (pochi) “Progetti realizzati e (i tanti) in corso d’opera”. Libro dei sogni per chi amministra, prese in giro per chi è chiamato a votare.

::: Fine (la 1^ e la 2^ puntata sono state pubblicate l’altroieri e ieri).