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La prima profezia di Vostradamus s’è avverata!

8 Apr

COSENZA::: Avevamo appena scoperto di avere una Casa della musica (vedi qui, qui e qui) e puntualmente, in pieno stile andreottiano (a pensar male…), ecco che si avvera la nostra prima profezia: la Casa della musica – segretamente pronta da tempo, a guardare le foto nell’opuscolo autocelebrativo – sarà inaugurata tatticamente com’è accaduto il 26 marzo per l’ultimo tratto di viale Mancini: stavolta la cerimonia è prevista per il 5 maggio, una data non certo di buon auspicio per gli inauguratori (categoria che prolifera sotto elezioni) se solo si pensa alla letteratura italiana, oltre che agli interisti.

Nel comunicare la cerimonia, ieri il sindaco Perugini ha parlato di “Auditorium”, incappando in una gaffe che denota come l’opera di viale Mancini (anch’essa inserita nel libro dei sogni di Palazzo dei Bruzi), 20 milioni e mezzo di spesa prevista, sia effettivamente un doppione della struttura di piazza Amendola pronta al taglio del nastro.

Domanda: anche per il Parco acquatico il Comune sta pensando a una sorpresina pre-elettorale? Si accettano scommesse.

Dialogo tra un cosentino comune e l’opuscolo del Comune (3)

8 Apr

CHIMERA Un rendering del ponte di Calatrava a Cosenza

COSENZA::: Come nel film “Essere John Malkovich” siamo entrati nella testa degli uomini-della-strada cosentini tutti immersi, loro malgrado, nella lettura di “Cosenza la città che avanza” (a proposito: vista anche la sporcizia tutt’intorno, un verbo meno incline a doppi sensi no?). Ambientazione, anzi location che fa più città europea: panchine dell’isola pedonale, quelle rotonde, sì, proprio quelle lì, Primo Premio al Concorso Panchina più Scomoda della Storia, categoria culo a strisce. Buona lettura, parte terza.

Il lettore, tanto più se abita in alcuni quartieri perennemente a secco, vorrebbe dire la sua su questa frase: “Voglio sottolineare il miglioramento del servizio idrico (il grassetto è d’obbligo, ndV) con interventi la cui positività si avvertirà (e ti pareva, ndV) ancora di più nei prossimi mesi” (così l’assessore Ambrogio, p. 8), sottotesto: votateci e giuriamo che stavolta il problema dei problemi lo risolveremo definitivamente. Omesso il dato del record di perdite sulla rete idrica (70%), per farsi un’idea basta andare a vedere le (poche) fontanelle funzionanti su viale Mancini: scorrono h24 causa rubinetti rotti. Sempre dall’introduzione del vicesindaco: “La mole e la qualità degli interventi realizzati nel Centro Storico e per le attività culturali sono considerevoli: Casa della musica, musei, Castello; gli insediamenti abitativi e di uffici; le residenze universitarie; i fiumi, il parco acquatico, le piste ciclabili; i vicoli e le piazzette rifatte, il Caffè Letteraio, il Planetario“. Allora: la Casa della musica ad oggi non è fuiribile, non essendo stata neppure inaugurata; di piste ciclabili neanche l’ombra, come dei nuovi insediamenti abitativi (sono semmai diminuiti se si pensa ai crolli registrati in questi 5 anni); i fiumi non sono certo una realizzazione del Comune, mentre per il parco acquatico vale quanto detto per la Casa della musica; il Caffé letterario non è nel centro storico e il Planetario… non esiste! Come si può inserirlo tra gli “interventi realizzati”? A proposito: che fine ha fatto la Casa delle culture, quella, sì, nel cuore del centro storico?

A pagina 96, leggendo del ponte di Calatrava (“Progetto in corso di realizzazione”? Ma non è stata neanche delimitata l’area del cantiere), si scopre che nei pressi sorgerà anche un Museo della scienza, che col Planetario (…) lì vicino darà vita a una vera e propria cittadella del Sapere, wow! Dai rendering del ponte però non risultano i palazzoni che sbraneranno il paesaggio. Ma le emozioni forti devono ancora arrivare, e lo schock è ravvicinato: a pagina 100 lo svincolo a Sud dell’A3 (“il collegamento alla città avverrà attraverso una bretella di raccordo al ponte Giacomo Mancini, lato sud”), a pagina 101 l’Auditorium (20 milioni dai fondi Por, come se fosse questa la priorità della città) del quale – in assenza di progetti su carta – viene indicata soltanto l’area su cui sorgerà: le ex officine FdC tra via Popilia e viale Mancini. C’è da presumere che l’Auditorium, assieme alla sempreverde Metroleggera (p. 98), tornerà carsicamente nelle prossime 5 o 6 campagne elettorali, come quel Contratto di quartiere di San Vito (p. 103) che chiude l’opuscolo sui (pochi) “Progetti realizzati e (i tanti) in corso d’opera”. Libro dei sogni per chi amministra, prese in giro per chi è chiamato a votare.

::: Fine (la 1^ e la 2^ puntata sono state pubblicate l’altroieri e ieri).